26 Aprile 2011, 11:20:19Commento scritto da marsman60
Voto: 6.00
nel complesso mi e' piaciuto anche la trama non e' male, solo che non riesco a capire come la realta' virtuale riesca ad incidere sulla realta' fisica .
il finale benche abbastanza lineare non spiega tutte le domande e i misteri della storia e anche il punto principale sul protagonista rimane in sospeso.
 
24 Novembre 2010, 20:18:41Commento scritto da caioiii
Voto: 5.00

Ma..... ho letto tutti i romanzi di Vinge e mi sono sempre piaciuti ma questo lo trovato pesante ed estremamente tecnologico. E' vero che è nello stile dell'autore però mi sembra esagerato, a volte confusionario e poco spiegato: Come se la tecnologia che è della storia sia scontata per il lettore. Anche la trama mi è parsa forazata in alcuni punti.
 
04 Settembre 2010, 22:58:00Commento scritto da grumele
Voto: 8.00
Romanzo con molti livelli di lettura. Mi è piaciuto per la riflessione su temi come la redenzione, l`arte, la politica, l`economia, l`educazione in un mondo post singolarita`, tanto vicino a noi quanto credibile,  nel quale il destino dell'umanità è abbastanza incerto.
 
30 Agosto 2010, 16:12:16Commento scritto da paolo1805
Voto: 4.50
Sono sempre più perplesso sui criteri in base ai quali vengono assegnati i premi (in questo caso l'Hugo). Leggere questo libro è stata una fatica immane, una quantità esorbitante di dialoghi secondo me senza scopo, una mancanza totale o quasi di trama e il tentativo di descrivere in modo estremamente oscuro un futuro "indescrivibile". Personalmente ritengo che il peccato più grande di molta della fantascienza moderna sia proprio nell'essere affascinata da tecnologie informatiche "indescrivibili" che stravolgerebbero il nostro modo di essere e di percepire; il tentativo di descrivere i risultati di questo stravolgimento portano a romanzi che io trovo noiosi ed incomprensibili (come questo di Vinge)
 
21 Agosto 2010, 19:45:14Commento scritto da mcsl10
Voto: 4.50

Condivido alcuni giudizi già dati, sottolineando inoltre la personale confusione nella lettura, che mi ha afflitto per gran parte del libro... Penso sia mancata in particolare una descrizione un pò più chiara di alcuni aspetti al centro della discussione come le varie nuove tecnologie.. inoltre penso che si poteva fare qualcosa di più per il finale
 
19 Agosto 2010, 23:27:19Commento scritto da Eremita
Voto: 6.00
Non posso dire che mi abbia entusiasmato alla follia, ma non mi pare da stroncare...
soprattutto la parte finale, quella un po' più movimentata, merita e rappezza la prima parte, un po' più confusa ma funzionale...
talvolta senza le premesse le conclusioni possono essere oscure, e senza un contesto le azioni possono essere fine a se stesse...
Mi ha creato a volte un po' di difficoltà il fatto che a volte i personaggi venivano chiamati per nome e altre per cognome anche all'interno dello stesso paragrafo: sembrava in effetti che ci fossero molti più personaggi di quanti non ce ne fossero in realtà..
tutto sommato soddisfacente...
 
19 Agosto 2010, 00:09:12Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.00
Il punto di forza di questo romanzo è la descrizione precisa dettagliata e molto complessa e verosimile di quello che potrebbe plausibilmente essere il mondo che ci aspetta, magari non nel 2025 come descritto, ma non tanto più tardi di allora.Purtroppo il punto di forza risulta anche essere il punto debole perchè la trama, l'azione in se, vengono messi in secondo piano, e al servizio di ciò che più sta a cuore all'autore: la descrizione della società umana del prossimo futuro.I personaggi sono originali, interessanti e funzionali alla storia che comunque oltre la metà del libro diventa più movimentata con qualche buon colpo di scena.In complesso un libro non semplice, inpegnativo nella lettura ma molto interessante, giustamente premiato con l'Hugo.
 
17 Agosto 2010, 20:25:02Commento scritto da hedrock17
Voto: 3.50
Voto assolutamente negativo. Le idee non mi sembrano afffatto originali(signori, sono  quasi 30 anni dalla nascita del   cyber punk) forse lo è  qualche sviluppo(comunque limitato) delle stesse. La tensione narrativa è prossima allo zero i personaggi principali vanno poco oltre l'abbozzo, quelli di contorno sono inconsistenti.  
Alla fina della noiosissima lettura mi affliggono due problemi:
-Che fine ha fatto il Vernor Vinge di "Universo incostante",un capolavoro assoluto, e  di "Quando la luce tornerà" ?
- Ma come assegnano questo premio Hugo (se lo vendono,gettano in aria una monetina,ecc)?
 
16 Agosto 2010, 18:46:49Commento scritto da Darkyo
Voto: 5.00
Mi pare inverosimile dare un voto negativo a un romanzo di Vernor Vinge, soprattutto considerato il fatto che ha vinto due prestigiosi premi letterari (l'Hugo e il Locus, nel 2007), purtroppo non ne sono rimasto entusiasta, anzi. Sotto il profilo immaginifico, l'autore ci regala un meraviglioso scorcio del prossimo futuro post-singolarità tecnologica (la sua teoria più famosa), assolutamente credibile e originale, con una società superinformatizzata che non distingue più realtà e virtualità e un'umanità in transizione che cerca in tutti i modi di stare al passo con i rapidissimi progressi tecnologici: fantascienza di prim'ordine. I problemi del romanzo sono tutti sul fronte squisitamente narrativo: trama inutilmente contorta, spiegazioni striminzite e poco illuminanti, personaggi dai moventi imperscrutabili, troppi passaggi oscuri o non raccontati (oppure sforbiciati dall'editore italiano). Sono riuscito ad arrivare alla fine, ma la lettura è stata faticosa e mi ha lasciato l'amaro in bocca.
 
12 Agosto 2010, 11:13:07Commento scritto da luciana
Voto: 3.00

Dopo 6 giorni di agonia, ho deciso di abbandonare il libro a pag. 263. Una valanga di personaggi, il cui numero continua a crescere lungo la storia, nella quale risulta difficile distinguere da quelli reali e quelli virtuali, animano... che cosa?
Sin dalle prima pagine si attende che la storia cresca, che succeda qualcosa... ma non succede niente. La trama si trascina senza colpi di scena, con uno spirito vivace al quale, però, non corrisponde il senso della storia.
Peccato, perchè Vernor Vinge l'avevo apprezzato moltissimo ne "I simulacri" e, anche in questo libro riprende la tematica della mescolanza tra reale e virtuale presente nel libro menzionato, in realtà ci salta fuori una confusione totale di ruoli e di spazi dei personaggi che rende il libro pesante e noioso.
 
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