17 Luglio 2017, 12:58:37 | Commento scritto da zecca_2000 |
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Leinster e' un grande, uno dei padri della FS. questo romanzo pero' e'un po' un'eccezione. trama molto similie alla cosa e al Giorno dei Trifidi, quindi niente di originale. In piu' ha un protagonista idiota, l'unico che capisce qualcosa e' isterico e non viene preso in considerazione perche' antipatico. al tutto si aggiunge una storia d'amore ingenua anni 50... mah.. Leinster ha fatto di meglio secondo me. voto 5,5 | |||||||
20 Aprile 2014, 10:28:30 | Commento scritto da grifone58 |
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Leinster è sempre una garanzia, anche in questo romanzo è riuscito miscelare in modo quasi perfetto mistero, amore e mostri, il tutto inserito in un contesto paesaggistico e umano ottimamente descritto | |||||||
15 Agosto 2010, 22:33:20 | Commento scritto da Rocheta |
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Atmosfera, mistero, eventi inspiegabili, intervallati da una storia d'amore, sono gli ingredienti ben miscelati di questo romanzo, magistralmente ambientato su di un isola sperduta nell'immensità dell'oceano. Murray Leinster non delude mai. | |||||||
08 Agosto 2010, 11:21:53 | Commento scritto da luciana |
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Ottimo, divertente e appassionante questo racconto horror che nulla ha a che fare con la fantascienza. Se me l'avessero venduto per quello che è, avrei dato entusiasticamente un 10 e lode, nonostante lo stile antico del romanzo. Visto che è in Urania, che dovrebbe pubblicare solo fantascienza, ho tolto due voti. Ho trovato anonimo il racconto finale "La cagna verde". | |||||||
04 Dicembre 2009, 20:13:12 | Commento scritto da maxpullo |
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L'atmosfera di mistero e di pericolo latente che avvertono gli abitanti dell'isola di Gow Island sin dall'inizio di questo bel romanzo si ripercuotono sul lettore grazie soprattutto alle enormi capacità descrittive di questo bravissimo autore. L'inzio del romanzo è di quelli che non si dimenticano: pochissime righe, infatti, bastano all'autore per descrivere il microcosmo degli abitanti della piccola base di appoggio posta su un isola al limite del circolo polare presentandoci un ambiente che ben difficilmente può regalare emozioni ed in cui gli unici pericoli sono quelli che derivano dalla noia e dalla psicosi di essere sperduti in un contesto poco consono alla vita umana... ma ancora meno righe gli sono sufficienti per stravolgere quest'atmosfera di placida e nevrotica routine e per tuffare gli abitanti della postazione nel più scocertante dei misteri. L'arrivo di un aereo da una base antartica, carico di campioni biologici da analizzare, viene infatti funestato da un inspiegabile incidente che non solo non lascia superstiti, ma rende la piccola base ancora più isolata dal mondo esterno sia fisicamente, perchè la pista di atterraggio viene resa inagibile dal relitto, sia psicologicamente perchè nessuno è disposto a credere all'incredibile descrizione che gli abitanti dell'isola forniscono circa l'accaduto. Da questo incipit serrato il romanzo prende il suo avvio ed il creatore dei letali Gizmo tesse una delle sue trame più ricche di mistero e supense e ci regala, dopo i Trifidi di Wyndham, un'altra genia di mostri vegetali da temere e combattere. Tra sparizioni improvvise, rumori inspiegabili e una atmosfera di tensione crescente gli uomini dell'isola, infatti, si troveranno da soli a fronteggiare un tremendo, insidioso, implacabile ed apparentemente invisibile nemico che rivelerà le sue inconcepibili fattezze solo nelle ultimissime pagine. Unica pecca del romanzo è la conclusione che mi è sembrata tanto scontata quanto piuttosto affrettata: una menzione speciale invece meritano non solo le descrizioni della natura selvaggia dell'isola teatro della vicenda, ma anche l'eccellente caratterizzazione dei protagonisti, limitata all'essenziale, ma efficace e funzionale alla lettura. Non lo considero un capolavoro, ma è senza dubbio un buon romanzo, con un ottimo ritmo e soprattutto che ha il pregio di farsi leggere in fretta e di lasciare un gradevole ricordo anche a distanza di anni. | |||||||
12 Dicembre 2007, 20:43:09 | Commento scritto da Darkyo |
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Un incrocio tra Chi va là?, celeberrimo racconto di John Campbell, e un altro romanzo altrettanto famoso che non posso citare senza svelare il finale di questo (). Insomma, niente di particolarmente brillante o sorprendente: un mistery che procede in maniera lineare fino alla soluzione finale del mistero. L'orrore di cui nel titolo (quello italiano) non si avverte minimamente. | |||||||
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