21 Marzo 2013, 10:59:30 | Commento scritto da Nova68 |
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Romanzo che si fa leggere in un fiato. A mi avviso è il capostipite e forse fonte di ipirazione per "Camion" (Brivido) di S.King. Storia divertente, personaggi super caratterizzati, quasi delle macchiette, il personaggio principale che all'inzio viene chiamato solo per nome, nel corso della storia subisce una metamorfosi e quasi a rimarcalo il cognome che porta.... Discorsi esilaranti, sia tra gli umani, sia tra gli "esseri" meccanici. Ho pensato che il duo Tarantino/Rodriguez potrebbere trarne un film memorabile con qualche aggiustamente e qualche svecchamento. Ci sono particolari gustosi (esempio il colore del gas mortale). Unica pecca, a mio avviso, le motiviazioni ed il finale. Avrei messo un bel 7, ma le ultime tre pagine mi hanno fatto storcere un poco il naso, per cui solo 6,5. Comunque se cercate una lettura veloce, divertente, con personaggi in alcun i casi sopra le righe, prendetelo seriamente in considerazione. | |||||||
22 Gennaio 2013, 15:01:15 | Commento scritto da gasp63 |
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Siamo nel pieno degli anni 60, in pieno boom dell'automobile, quando l'auto diventa uno status symbol irrinunciabile. George Henry SMITH immagina un prossimo futuro distopico, dove la società motorizzata si trasforma da sogno ad incubo. Lo stile di scrittura è tipico della fantascienza di quegli anni. Nonostante alcune ingenuità nei dialoghi continua ad essere uno dei sottogeneri che ancora oggi preferisco leggere. Ritmo serrato fino all'ultima pagina, non manca di sorprendere nel finale. | |||||||
14 Agosto 2010, 17:15:27 | Commento scritto da maxpullo |
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Il merito più grande di questo romanzo è senza dubbio quello di non prendersi mai troppo sul serio e di presentare una vicenda surreale e grottesca più che drammatica con un tono ironico che non risparmia vere e proprie "scenette" comiche come ad esempio i gustosi siparietti tra i protagonisti. L'idea della ribellione delle macchine è da sempre uno dei filoni più sfruttati della fantascienza, ma l'autore qui sviluppa l'argomento in maniera assolutamente originale, e, anzichè proporci robot crudeli e calcolatori impazziti, si limita ad immaginare gli effetti di una aggressione all'uomo da parte delle automobili, proponendoci una trama che è una via di mezzo tra una folle farsa ed un'opera drammatica. I dialoghi spesso esilaranti e la caratterizzazione dei personaggi sono forse le cose migliori di una storia che, se presa sul serio, farebbe acqua da tutte le parti perchè sembra più una favola per bambini che non un romanzo di fantascienza. Insomma, a mio avviso, gran parte del valore che si può attribuire a questo libro dipende dallo stato d'animo con cui lo si legge: se ci si lascia trasportare nel processo di crescita del protagonista e si considera il probabile intento satirico dell'autore nei confronti della società (a lui) contemporanea e del mito dell'automobile allora questo risulterà simpatico e gradevole, se invece ci si attende un cult della fantascienza o un'opera anche solo lontanamente plausibile e verosimile, allora si rimarrà delusi, soprattutto dal finale che è quanto di più puerile si riesca ad immaginare. Io ho scelto la prima interpretazione e lo giudico un romanzo tutto sommato discreto, anche se trovo incomprensibile che sia stato pubblicato per ben tre volte nelle varie collane. | |||||||
22 Aprile 2007, 20:40:06 | Commento scritto da grifone58 |
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Romanzo cinvolgente ed angosciante al tempo stesso, comunque sicuramente positivo | |||||||
02 Maggio 2005, 09:54:35 | Commento scritto da marsman60 |
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IDEA ANGOSCIANTE | |||||||
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