19 Febbraio 2015, 22:31:53 | Commento scritto da npano |
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Per quanto è fatto bene il racconto, meriterebbe un 8 pieno se non di più. Gli do 7.50 perchè non sempre riesce a tenere il ritmo e ad appassionare, qualche momento di stanca c'è. A parte questo la storia è bella e le descrizioni della vita post apocalittica sono molto efficaci , ragionevoli, naturali. Personaggi caratterizzati molto bene. Veramente un libro da leggere. | |||||||
30 Dicembre 2013, 19:01:33 | Commento scritto da Arne Saknussemm |
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In questo romanzo la SF è relegata in un angolino: l'autore crea uno spazio ed un tempo "alternativo". Nel 1984 gli USA vengono distrutti da migliaia di ordigni nucleari, l'intera nazione viene messa in "quarantena" sotto il controllo (sembra) dell'ONU. Questo è l'evento che da inizio ad una "storia alternativa". L'azione si svolge nel 2050, i discendenti dei sopravvissuti all'olocausto nucleare vivono in un isolamento totale dal resto del mondo, e sono tornati indietro di almeno 100 anni: niente elettricità, niente macchine, treni, niente idrocarburi...si vive di agricoltura e pesca. Le città sono diventate villaggi di lamiera, legno ed in qualche caso mattoni. La vicenda si svolge in questo contesto. Molto belle le descrizioni dell'america "selvaggia", della maestosa natura che la fa da padrona, e ci si appassiona alle avventure di questi ragazzi che sopravvivono usando unghie e denti, in cerca di qualcosa di migliore e di un riscatto. Una bella avventura che nasconde una morale, anzi più di una. C'è la denuncia contro l'attuale sistema, contro quello che gli USA sono diventati e contro quello che le nazioni stanno facendo alla nostra Terra ed ai suoi abitanti (e questa denuncia va inquadrata in un contesto più ampio che è quello, appunto, della trilogia di Orange County). E c'è l'amore per l'uomo, che cerca sempre di andare avanti, che può sbagliare...che sbaglia... C'è il bene ed il male. E c'è l'amore per la natura, che va sempre avanti, che in qualche modo ce la fà... C'è la natura e c'è l'uomo: così deve essere, perchè siamo parte della natura. | |||||||
15 Agosto 2008, 12:21:44 | Commento scritto da hedrock17 |
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Una rara qualità di scrittura per un libro apparentemente semplice,addirittura scontato(l'ennesima vicenda di una piccola comunità isolata dopo una catastrofe atomica associato all'attraversamento della "linea d'ombra" da parte del protagonista ),ma che in realtà offre una problematica e densa riflessione su alcuni nodi irrisolti dell'identità americana (la dialettica isolazionismo/interventismo, società tecnologica/ritorno alla natura). Personaggi indimenticabili ;descrizioni pittoriche di una natura possente e dei suoi cicli che nuovamente scandiscono i tempi della vita degli uomini;una rappresentazione del destino che ne coglie gli aspetti tragici (nel suo realizzarsi) ma anche le premesse illusorie, beffarde,il suo basarsi su fraintendimenti e menzogne; la comprensione che la vita pertanto non può contare su alcuna certezza ma necessita di un continuo e mutevole investimento di sè stessi, una scomessa perenne sul futuro. Un capolavoro assoluto,imperdibile. | |||||||
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