06 Febbraio 2013, 16:28:07 | Commento scritto da antosimov | | |
Libro non di facile lettura.E' un libro di fantascienza sociologica , ha il pregio di non essere tradotto ma scritto in italiano e si capisce. Scritto da una persona che non condivideva negli anni 70' lo sviluppo tecnologico velocissimo e inumano. E' vero che letto oggi si capisce che cio' che aveva immaginato non si e' verificato nei minimi particolari,ma non si puo' pretendere questo. Ma siamo proprio sicuri che temi come :consumismo sfrenato,individualismo,mancanza di umanita'non siano presenti oggi? |
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03 Maggio 2010, 16:05:49 | Commento scritto da marsman60 | | |
pessimo libro la fantascienza non c'entra niente e anche nel 1966 le condizioni di vita in campagna , specialmente nei piccoli borghi anche quelli dove non era ancora arrivata l' elettricita', e ce n'erano tanti, erano condizioni pienamente accettabili e confortevoli anche per un ventenne di oggi . |
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19 Gennaio 2010, 11:36:49 | Commento scritto da Paolo-42 | | |
Bel libro, anche se la fantascienza c'entra poco. |
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26 Ottobre 2009, 13:15:02 | Commento scritto da nickel | | |
Non mi è piaciuto. Lo salvo perché un italiano e un grande (da quello che leggo su di lui: è il primo suo libro che ho letto), ma questo non mi è parso un gran che. Di fantascienza proprio poco |
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05 Ottobre 2009, 15:22:05 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Purtroppo (e lo dico perché di Lino Aldani mi era piaciuto TUTTO finora) non ce l'ho fatta ad andare oltre pagina 24... 24 soffertissime pagine in cui ho provato con tutto me stesso a continuare a leggere, fino al crollo finale e alla decisone di passare a L'era degli Yilanè di Harrison di cui ho finalmente il ciclo intero (e di cui sono già a pagina 100). Tornando al libro di Aldani, segnalo anzitutto e soprattutto lo stile antiquato, già vecchio nel '77 in cui uscì, e in cui nemmeno Pavese o Verga avrebbero più scritto se fossero stati ancora in vita. Siamo a livelli solo leggermente migliori del Miglieruolo, ma, ripeto, leggermente! Aldani, evidentemente nel tentativo di produrre qualcosa di più maturo e originale del pur leggibile e, in certi punti, intenso Eclissi 2000, fa secondo me l'errore di associare a una tematica appunto più matura, la convinzione che uno stile astruso e "intellettuale" possa aggiungere quel quid letterario in più: cosa che invece (secondo me) non accade, anzi. |
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02 Ottobre 2009, 09:52:10 | Commento scritto da AgenteD | | |
Libro bello e profondo, in cui, paradossalmente diventa fantascienza fare qualcosa di molto comune come passeggiare lungo un fiume...E il dubbio, che dura per tutta la lettura, che molti aspetti di quel mondo forse ci sono già... Un libro che merita una presenza stabile in libreria. |
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30 Settembre 2009, 15:02:18 | Commento scritto da Oldman | | |
Bellissimo! Avvincente e lineare anche se non strettamente di SF! |
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27 Settembre 2009, 17:35:02 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Gran bella storia narrata in modo sopraffino, unica pecca, se cosi si può chiamare, è quella della mancanza della fantascienza in senso stretto. Gli unici accenni fantascientifici si riscontrano nella descrizione dell'ambientazione dove si muovono i personaggi principali. La storia è incentrata sul rifiuto di una società alienante e soffocante e della ricerca ad ogni costo di un tipo di vita più degno e umano. |
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26 Settembre 2009, 15:14:19 | Commento scritto da Darkyo | | |
Romanzo controverso, a tratti lirico e verace, a tratti noioso e pretenzioso, assolutamente italiano, direi quasi un "romanzo d'autore". Introspettivo, amaro e, purtroppo, reale. Sì, perché di quello che di fantascientifico c'era per l'epoca in cui fu scritto, oggi rimane ben poco. Lo scenario apocalittico di un degrado sociale, politico e morale nell'Italia di fine secolo si è perfettamente realizzato, forse con esiti ancora più disastrosi nella nostra desolante realtà. Un romanzo storico, forse superato, che odora delle paure e delle speranze (sempre attuali) di un'epoca ormai antica. Sicuramente, da leggere. |
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20 Settembre 2009, 16:27:30 | Commento scritto da Eremita | | |
Fantascienza "sociologica" per la parte riguardante la situazione "macro", poca fantascienza e introspezione, emergere del "gap generazionale" fra il protagonista e i comprimari; il protagonista è giovane, ribelle, snervato dalla vita inutile che sta conducendo e spero che un ritorno "indietro" possa aiutarlo. Libro non sempre facile, lascia un po' d'amaro in bocca... |
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