04 Febbraio 2023, 21:52:05 | Commento scritto da Phoenix |
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Una Fortezza inespugnabile. Ancora un gradito regalo da Urania Collezione. Un Heinlein d'antan - 1964 - che non avevo letto (mica si può aver letto tutto di tutti!) che mi ha deliziato in questo fine settimana di ferragosto. L'inizio del romanzo mi ha fatto esclamare - Ah, ma la solita storia di olocausto del periodo della guerra fredda... - ma poi andando avanti nella pur piacevole lettura il racconto delle peripezie da Robinson dei protagonisti si distende in una storia più articolata e complessa, dove l'autore affronta i temi del rapporto padre-figli e le complesse interazioni familiari, interazziali e sociali. Alcolismo, gelosia, conflitti di potere, razzismo vanno avanti per tutta la storia anche se in seguito assumono connotazioni diverse dalle premesse. In breve una guerra nucleare, babau degli anni in cui Heinlein scriveva, trasporta questo piccolo nucleo di persone chiuse nel loro bunker antiatomico, in un altro 'posto' che è però la Terra, diversa e uguale a quella da loro conosciuta, qui iniziano faticosamente la loro lotta per la sopravvivenza fino a che verranno in contatto con quelli che sono i veri padroni della Terra. Nella prima parte del romanzo, questa Robinsoniana, c'è un punto nel quale Farnham fa l'inventario delle cose che si sono salvate perché conservate nel suo bunker: "Gli ultimi libri rimasti al mondo. Almeno così pareva. Provò un improvviso dolore, che la nozione astratta della morte di milioni di uomini non gli aveva procurato. Chissà perchè la distruzione di milioni di libri gli appariva più brutale e oscena che l'uccisione dei suoi simili. Tutti gli uomini devono moririe, questo era il destino comune. Ma un libro non muore, e non dovrebbe essere ucciso; i libri sono la parte immortale dell'uomo. Bruciarli è come violentare un amico fiducioso e innocente." È completamente in linea con il mio pensiero. Per altre cose no. Heinlein è uno dei miei scrittori preferiti, sa farmi sognare, vivere nei sui libri, ma alcune delle sue idee non sono le mie. La seconda parte del romanzo ti acchiappa prepotentemente e ti fa fare notte a leggere, lasciandoti poi un senso di soddisfazione e di pienezza alla parola 'Fine'. Due parole per la copertina del sempre bravo Brambilla che stavolta però, per i miei gusti, ha ecceduto col rosso e blu dando un aspetto fosco e cupo all'immagine. | |||||||
15 Settembre 2016, 12:16:34 | Commento scritto da remotino |
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Bellissimo romanzo, sono di quelli che mi piacciono di più. La prima parte la sopravvivenza e certamente la migliore. La seconda e soggetta a critiche, la storia surreale va considerata così come è, senza andare a ragionamenti filosofici se è giusto o meno il comportamento di questa civiltà futura. La dissoluzione dei potenti è sicuramente fastidiosa. L'unica certezza è il comportamento del personaggio cardine che nonostante tolleri questa società e comunque alla ricerca della "Libertà" con la Elle maiuscola. | |||||||
22 Agosto 2012, 11:37:16 | Commento scritto da Free Will |
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Una partita di bridge quotidiana, un po' di letteratura, un pizzico di scienze naturali, qualche nozione tecnologica, sano piacere per il cibo e per il sesso, un po' di iniziativa e senso pratico, lo spirito di sopravvivenza, salvano l'umanità da qualsiasi catastrofe e giustificano la sua esistenza, a dispetto di ogni nefandezza e perversione, e persino della voglia di autodistruzione. Questa, apparentemente, è la morale di questo "mostruoso" romanzo. In realtà c'è qualcosa di più profondo ed è la constatazione che l'uomo è una scheggia impazzita nell'universo ed è pieno di contraddizioni, esattamente come lo sviluppo del racconto in tutte le sue visioni. Non sempre RAH è lineare, pulito e ben definito nelle sue opere: per esempio il tema centrale di questo libro è lo schiavismo, che evidentemente sta molto a cuore all'autore, e che ha già trattato degnamente in "cittadino della galassia"; in quel caso la lettura era molto più "easy" e non permetteva alcun tipo di discussione, dubbio o ironia. Invece qui sembra spesso affermare una cosa, per smentirla nel comportamento o nei dialoghi dei protagonisti. Nonostante sia stato scritto molti anni dopo "cittadino della galassia", sembra meno maturo, addirittura adolescenziale, con una serie di ingenuità ed assurde iperboli. Tutto è sopra le righe e ben poco credibile, ma il linguaggio del racconto è così potente che si viene spinti a proseguire la lettura fino alla fine, nonostante la voglia di gettarlo dalla finestra ogni momento. Occorre dividere gli aspetti negativi da quelli positivi: per i primi, l'esagerata antipatia del protagonista Hugh, ma ancora di più del figlio Duke, un vero simbolo di stupidità; la mancanza di verosimiglianza nella sopravvivenza all'esplosione nucleare e nel viaggio del tempo, senza alcuna giustificazione "fantascientifica"; i dialoghi assurdi, prolissi, del tutto innaturali; il marcato maschilismo, profuso a piene mani dall'inizio alla fine; l'ambiguo atteggiamento proprio nei confronti dello schiavismo, che sembra, ripeto sembra, trovare una critica maggiore nel suo rovesciamento di colore, nell'invenzione di una società pseudo-feudale con un padrone assoluto, alcuni eletti e molti schiavi rassegnati o addirittura contenti della loro situazione; l'idea che l'alcool, il tabacco e magari una droga per la felicità risolvano ogni problema. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, c'è soprattutto l'allarme per un pericolo reale, che oggi abbiamo dimenticato, perché le guerre si combattono nella finanza e non con la bomba atomica e quindi siamo distolti e meno pronti a reagire come Hugh. RAH è figlio del suo tempo, è americano (con tutte le sue aberrazioni), ha molta confusione in testa, ma è anche un genio e questo libro, nonostante tutto, è geniale. Ma anche una perfetta idiozia. | |||||||
23 Agosto 2010, 14:40:00 | Commento scritto da Cybermax |
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Heinlein e' tra i miei preferiti. Questo è tra i romanzi che mi sono piaciuti meno. Ma sempre di un altra classe. | |||||||
14 Agosto 2010, 16:44:06 | Commento scritto da texwiller |
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Sicuramente originale anche se ho preferito molto più la prima parte della seconda. L'uomo abituato alle comodità della vita moderna che viene catapultato in luogo dove deve pensare ai sui bisogni primari. Effettivamente il super uomo protagonista che da solo mette nel sacco un intera civiltà non è un mostro di simpatia | |||||||
06 Maggio 2010, 22:55:46 | Commento scritto da Paolo-42 |
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Libro a più facce, la prima é mio avviso la migliore. Giudizio tutto sommato positivo. | |||||||
27 Febbraio 2010, 22:37:01 | Commento scritto da ovidio80 |
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Cosa devo dire lo lessi nell'edizione ridotta pubblicato in "L'ombra del 2000". Non ne pensai benissimo. Pensai uno dei rari flop di Heinlein, antesignano di alcuni dei romanzi degli anni '70. Troppo verbosi. L'edizione era però ridotta mentre questa è stata rivista e integrata. Migliorando sicuramente sotto diversi aspetti. Curiosamente questo romanzo è quasi contemporaneo allo stupendo la Via della Gloria, dello stesso autore. E' comunque è una ristampa di Heinlein doverosa. | |||||||
08 Gennaio 2010, 23:02:17 | Commento scritto da legionario |
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Uomini, bello... bello ... bello. Claustrofobico all'inizio, ( per Marte, chissà che inferno sopra il bunker durante le esplosioni), pazzesco nella metà con questa civiltà resuscitata come la Fenice dalle ceneri di quella autodistrutta. Però... ha rischiato l'autore nel venir frainteso con la tipologia di società inventata. | |||||||
30 Settembre 2009, 09:18:35 | Commento scritto da attiliosfunel |
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A me ha infastidito il tono da commedia, dato che il 90% della narrazione è costituito da dialoghi, e sovente (molto) sopra le righe. Abbandonato dopo 50 pagine di sofferenza (ero sull'Eurostar senza altro da poter leggere!). | |||||||
29 Settembre 2009, 19:46:25 | Commento scritto da nickel |
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Bello. Più la seconda parte, a mio avviso. Anche se la finale è un po' troppo tutto bene... | |||||||
26 Agosto 2009, 11:57:06 | Commento scritto da paolo1805 |
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Lessi questo romanzo la prima volta 30 anni fa nella versione comparsa in "All'ombra del 2000" e ne rimasi affascinato al punto di rileggerlo qualche anno dopo e di "divorare" questa edizione. La storia scorre velocissima e, pur conoscendo già benissimo la trama, mi sono ritrovato a leggere in modo frenetico. La scrittura di Heinlein è sempre molto piacevole, i dialoghi scorrevolissimi; certo le idee che espone, la sua convinzione della superiorità dell'"Homo Americanus" e del suo modo di vivere (solo loro hanno libertà, democrazia, coraggio), il razzismo negato a parole ma presente in sottofondo, mi urtano e il protagonista Hugh, perfetta incarnazione dell'"Homo Americanus" (e alter-ego di Heinlein stesso) risulta spesso antipatico, ma ciononostante (e in questo sta secondo me la grandezza del libro) non posso fare a meno di appassionarmi alle vicende narrate. | |||||||
25 Agosto 2009, 15:01:48 | Commento scritto da FrancoBrambilla |
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Romanzo che ho letto con piacere, interessante anche l'articoletto di commento al testo scritto da Silvia Castoldi che ha ritradotto La Fortezza per UC. | |||||||
22 Agosto 2009, 20:46:35 | Commento scritto da Darkyo |
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Romanzo tra i meno famosi (almeno per me) del grande R.A.H., questo si classifica sicuramente tra i più belli. Serrato e coinvolgente, con uno stile asciutto e concentrato, ricco di dialoghi meravigliosi e crudezza nelle descrizioni della vita post-atomica della Famiglia Farnahm (memorabili le scene più drammatiche). La prima parte scorre via d'un fiato, la seconda, meno avvincente ma più immaginifica, mette in scena la distopia razzista (e sessita) che rappresenta un contributo ambiguo ma intelligente al dialogo dell'epoca. Il messaggio è chiaro: non esistono padroni buoni, ma soltanto uomini, tutti ugualmente buoni o ugualmente crudeli. Da leggere. | |||||||
22 Agosto 2009, 15:33:51 | Commento scritto da marsman60 |
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bellissimo romanzo come del resto più o meno tutta la preduzione di heinlen fa riflettere molto su quello che nel 1964 veniva dato per scontato come se non dovesse più mancare (cibo energia elettrica acqua......) all'uomo moderno del tempo e che improvvisamente non c'e' più figuratevi oggi nell'era informatica che colpo mortale per la sopravvivenza potrebbe essere per che si basa su informazioni solo elettroniche. Poi viene posto un problema molto importante nel 1964 in america come la segregazione razziale. | |||||||
18 Agosto 2009, 19:31:02 | Commento scritto da Gundam70 |
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La prima meta' del libro e' quella che piu' ho gradito, con "le regole per sopravvivere" al disastro nucleare. Nella seconda meta' del libro, vengono introdotte altre tematiche, sempre figlie del tempo in cui il romanzo e' stato scritto. A mio giudizio un libro obbligatorio da leggere per conoscere meglio il grande Heinlein. | |||||||
18 Agosto 2009, 18:57:58 | Commento scritto da bibliotecario |
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Buon romanzo, scritto in maniera magnifica da Heinlein. Storia che parte dal classico ed ingenuo dopo bomba dei romanzi degli anni 50/60, per poi affrontare temi complessi come l'interazione sociale in un piccolo gruppo chiuso di esseri umani, il tabù dell'incesto, il tema interraziale, il cannibalismo e la schiavitù. Il punto di vista dell'autore come spesso in Heinlein è decisamente in grado di rimanere indigesto a molti lettori, ma ciò non toglie il piacere di una lettura che rimane fresca, piena di azione e decisamente gradevole. | |||||||
16 Agosto 2009, 21:01:34 | Commento scritto da rincewind |
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Un piccolo capolavoro, all'interno del quale si toccano i temi più diversi. Dalla paura della terza guerra mondiale, fino ad affrontare una xenofobia esasperata e rovesciata, ma vista quasi come il negativo di una foto, rispetto a quella che siamo abituati a vedere. La prosa scorrevole. "Viaggi" a parte, è un romanzo molto ...verosimile (nella seconda parte, è anche molto crudo) Voto: 8.50 Questo romanzo mi ha invogliato a leggere altro, di Heinlein. | |||||||
15 Agosto 2009, 14:59:41 | Commento scritto da Eremita |
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Bel romanzo... Stile trascinante e coinvolgente. Facilissimo da leggere, semplice e lineare... Poi ci sono i contenuti, quelli sono da sviscerare e da rimuginarci un po' su... | |||||||
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