05 Settembre 2022, 22:25:53 | Commento scritto da astrologo | | |
aMBIENTATO NELLO STESSO PIANETA DELL'oDISSEA DI gLYSTRA è UN ROMANZO MOLTO BUONO CHE PARLA DI UN MONDO A NOI LONTAMP: QUELLO DEI BATTELLI SUL FIUME CHE ANDAVANO NELL'aMERICA DELL'8OO. aFFASCINANTE, è UNO DEI MIGLIORI DI vANCE |
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27 Giugno 2013, 13:57:21 | Commento scritto da grifone58 | | |
Solito grande Vance, è sempre un piacere leggere i suoi romanzi ed immergersi nelle sue ambientazioni |
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05 Marzo 2011, 11:35:58 | Commento scritto da Free Will | | |
Il presunto seguito de "l'odissea di Glystra" non ha nulla a che vedere con tale romanzo. Per fortuna. Perché il libro scritto 20 anni prima ed ambientato sullo stesso pianeta, Big Planet, (l'unico punto in comune), mostra un Vance molto acerbo, con uno stile rozzo e superficiale, pur inventando una storia intrigante. Questo romanzo invece, pur non avendo una storia particolarmente esaltante, paradossalmente appare molto più ricco, grazie ad uno stile letterario maturo, piacevole e colto. Certo, con la fantascienza ha poco a che vedere, ma è così bello lasciarsi trasportare sul fiume da questi battelli, facendo finta che, anziché spinti dal vento sulle vele oppure dalla propulsione "animale", siano battelli a ruota con propulsione a vapore, come quelli del Mississippi al tempo di Mark Twain... |
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18 Maggio 2010, 09:31:51 | Commento scritto da nickel | | |
L'ho letto volentieri, anche se la trama è un po' troppo facile per i miei gusti (non ci sono mai reali problemi). |
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17 Febbraio 2010, 11:54:12 | Commento scritto da gasp63 | | |
Secondo romanzo ambientato sul pianeta gigante di Vance. Sperando in un seguito ho riletto 'L'odissea di Glystra', ma purtroppo seguito non è. Il romanzo è molto scorrevole e piacevole anche se un po’ barocco. Massimo voto. |
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08 Gennaio 2010, 22:35:22 | Commento scritto da legionario | | |
No, non fa per me, troppo circense, e fantasmagorico.... |
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31 Agosto 2009, 16:03:28 | Commento scritto da kirthgersen | | |
"Il mondo degli showboats" di Vance si svolge sull'indimenticabile "Big planet", che già vide per protagonista Claude Glystra nel suo lungo peregrinare. (L'Odissea di Glystra) Tuttavia se il luogo è lo stesso, molto diversa è invece l'ambientazione. Si tratta del tipico romanzo vanciano con forti richiami estetici volto alla descrizione di una società alternativa a quella terrestre. Anche qui assistiamo ad una costante, quella di un protagonista che deve lottare per risalire dalla propria caduta e riguadagnare il proprio "status" all'interno della società. Come in tutti i romanzi di Vance compare anche il tema della bella aristocratica, troppo bella e troppo inavvicinabile per il protagonista e prigioniera di un inflessibile codice d'onore. Come non ricordare ad esempio "Fiore di Cath" del ciclo di Tschai? Qui tuttavia la conclusione è atipica. Infatti i due protagonisti riconquistato il propro status, con tanto di colpo di scena, se ne vanno ognuno per la propria strada paghi della propria esperienza di vita e indifferenti, una volta tanto nei confronti della bella aristocratica. Questo romanzo è sicuramente un inedito in Italia ed è da segnalare anche per l'aggiornata bibliografia che accompagna il volume in appendice... per tutti gli appassionati lettori di questo grande maestro! |
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23 Agosto 2009, 20:27:16 | Commento scritto da cat | | |
Ambientato sul Pianeta Gigante ma il collegamento termina qui. Siamo più vicini al Vance ironico di Space Opera. E' divertene e di facile lettura. Piacevoli le rivisitazioni del Macbeth,primo atto. E' ancora estate, c'è ancora tempo per leggerlo sotto l'ombrellone... |
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18 Agosto 2009, 18:34:15 | Commento scritto da paolo1805 | | |
Il voto positivo perchè la lettura è scorrevole e piacevole, ma non è fantascienza; avventure picaresche non dissimili da quelle che si potrebbero trovare in un romanzo di cappa e spada o sui corsari; inoltre il finale è decisamente troppo brusco e frettoloso. Vance ha scritto cose decisamente migliori. |
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12 Agosto 2009, 21:48:54 | Commento scritto da Paolo-42 | | |
Buono... da leggere al mare senza pensieri. |
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08 Agosto 2009, 12:14:27 | Commento scritto da Eremita | | |
carino, ma molto, molto "leggero". buona l'ambientazione, discreti i personaggi, ma tutto troppo facile: la risoluzione delle avversità, i problemi che non sembrano tali, le discussioni fra personaggi risolte senza problemi, ne strascichi... lo stile è scorrevole solo carino e di lettura facile |
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01 Agosto 2009, 22:45:59 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Come in tutti i romanzi di Vance anche in questo non manca la fantasia, il gusto dell'esotico e del farsesco, ma siamo lontani, molto lontani da capolavori come il ciclo Tschai. L'avventura non manca ma la fantascieza si, e questa è la pecca maggiore di questo libro. |
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28 Luglio 2009, 13:31:32 | Commento scritto da io.robot | | |
assieme a L'odissea di Glystra compone il cosiddetto Ciclo del Grande Pianeta di VANCE (pubblicato in Italia da I Classici della Fantascienza e della Fantasy - Fanucci) anche se i due romanzi sono assolutamente distinti l'uno dall'altro Ehi !!! che fine ha fatto la compagnia del Ciclo ???
questo secondo romanzo, ambientato su di un fiume del Grande Pianeta, si trascinastancamente e non ha, a mio avviso una trama coinvolgente anche secaratterizza maggiormente i personaggi (diversi da quelli dei primoromanzo) e disegna culture diverse che sopravvivono non contaminandosigrazie alle distanze esistenti sul Grande Pianeta
sufficiente a mala pena |
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24 Luglio 2009, 15:35:27 | Commento scritto da Darkyo | | |
Un romanzo di intrattenimento, fresco e divertente, ricco di colori e di invenzioni favolistiche. La trama è lineare, facile da seguire, ma sempre originale e con un pizzico di mistero: una rutilante scorribanda lungo le numerose e variegate città che sorgono lungo il fiume, con i loro costumi e gli abitanti dai gusti spesso strani. Di fantascientifico c'è pochissimo, e tutto al servizio della fantasia sfrenata di un autore celeberrimo per i suoi mondi fantastici. |
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19 Luglio 2009, 13:05:05 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Delizioso e leggero. Certo, il finale va via così: quello che penso è che il formato obbligato dei tascabili dell'epoca abbia un po' costretto Vance a tagliare via. Per il resto, briosa e ironica storia tra le migliori dell'esotista americano. |
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