31 Dicembre 2017, 22:20:15Commento scritto da adso
Voto: 8.50
Mi sono approcciato con un certo timore alla lettura di questo seguito di "L'estate della paura", memore della cocente delusione che quest'ultimo mi ha provocato a causa dell'incomprensibile "catastrofe" verificatasi negli ultimi capitoli, in cui si è susseguita una serie di eventi a dir poco assurdi e del tutto fuori luogo.
"L'inverno della paura", fortunatamente, si è rivelato essere ben altra cosa.
E' vero che non raggiunge picchi di eccellenza quali, ad esempio, la magistrale descrizione della Old Central School con cui si apre il primo libro, ma mantiene un livello di interesse e suspense decisamente molto alto per tutta la durata della lettura, senza mai scadere nella noia o negli eccessi di cui ho già accennato.
L' unico vero protagonista della storia, Dale Stewart, dopo quarantun' anni torna a Helm Haven per effrontare i fantasmi di un passato che sembrano non volerlo abbandonare, oppure è forse lui a non riuscire a lasciarseli alle spalle.
L'autore è stato decisamente bravo a dosare l'azione con momenti di riflessione e anche i frequenti flashback che si interpongono alla storia principale, non solo non appesantiscono la lettura, ma, anzi, aiutano a farsi un'idea sempre più chiara sullo stato mentale in cui si trova l'attore principale di tutta la vicenda.
In definitiva, pur non considerandolo un capolavoro, si tratta di un ottimo romanzo di cui consiglio assolutamente la lettura, a prescindere dal genere di appartenenza

 
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