16 Febbraio 2022, 17:32:44Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 6.50
L'Estate della Paura (Summer of Night, 1991) è il romanzo capostipite del mini ciclo dedicato da Simmons all'immaginaria cittadina di Elm Haven situata nello stato dell'Illinois, presso la città di Peoria che a Simmons diede i natali nel lontano 1948.
Ambientato nel 1960, trattasi di un'opera che si inserisce nel filone del romanzo di formazione ambientato in cittadine rurali degli Stati Uniti, arricchito da tematiche gotiche o horror e che trova importanti punti di riferimento in opere quali: L'Estate Incantata di Ray Bradbury, It e Stand By Me di Stephen King e Nel Ventre del Lago di Robert McCammon.
Rispetto alle opere citate sopra, però, il romanzo di Simmons si colloca almeno uno o due gradini sotto.
Infatti, fatta salva l'indiscussa abilità letteraria del nostro, questo romanzo, a mio giudizio, sconta numerosi difetti, un ritmo troppo blando soprattutto all'inizio, un antagonista principale scarsamente convincente (sia alla prima che alla seconda rilettura), antagonisti secondari poco o nulla caratterizzati, protagonisti che all'improvviso si trasformano da ingenui dodicenni a provetti Rambo, capaci di usare armi da fuoco di ogni tipo o di guidare automezzi pesanti mentre fronteggiano orrori simil lovecraftiani senza alcun problema o quasi.
Ma la carenza più grave dell'Estate della Paura è di tipo emotivo, perché è un romanzo di formazione dove la formazione è assente, dove i protagonisti non sembrano subire la metamorfosi che dovrebbe caratterizzare il passaggio dall'infanzia all'età adulta, dove mancano quelle sensazioni di nostalgia, di rimpianto tipiche di un adulto che racconta della propria fanciullezza e che dovrebbero permeare opere di questo tipo, facendomi dubitare del fatto che vi siano mai stati elementi autobiografici in questo libro.
Comunque, la sufficienza Simmons la porta a casa, perché il suo mestiere emerge anche nelle opere meno riuscite come questa, che, malgrado le pecche di cui sopra ho trovato leggibile e talvolta financo appassionante.
Sicuramente Simmons avrebbe potuto fare di meglio, evidentemente il romanzo di formazione non era troppo nelle sue corde, peccato.
 
23 Agosto 2021, 10:08:50Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
Avevo sempre considerato questo libro come una sorta di rivisitazione di "It" ma così facendo avevo fatto un torto al grande capolavoro di Stephen King: questo romanzo vive assolutamente di vita propria e non ha alcuna relazione con l'altro.
Nonostante la sua originalità però, la lettura è stata piuttosto faticosa e deludente.
Nelle prime 300 pagine circa non accade assolutamente niente di niente e si infittisce la trama di un mistero che alla fine non viene neppure lontanamente svelato.
La misteriosa campana, i morti che camminano, i vermoni alla "Tremors", tutto rimane sospeso nell'aria di una vicenda che si conclude in modo rocambolesco ed improbabile nelle ultime 100 pagine circa.
Massima stima per Dan Simmons che ci ha donato i canti di Hyperion, ma qui siamo ai livelli de "Il canto di Kali" se non peggio.
Sufficienza di stima
 
29 Settembre 2016, 17:38:26Commento scritto da adso
Voto: 6.00
L'ultimo giorno di scuola,l'inizio dell'estate e,con essa,delle tanto attese vacanze.Un gruppo di amici adolescenti(tra gli otto e i dieci anni)e la voglia di vivere,divertirsi ed essere spensierati.E,sullo sfondo,l'ombra del male in agguato sotto le spoglie dell'edificio scolastico.Tutti elementi che,unitamente all'ottima prosa dell'autore che ben caratterizza i personaggi e li rende vivi attraverso dialoghi e riflessioni profonde,inducono a ritenere di aver intrapreso una lettura coinvolgente ed appagante.Tutto vero,se non fosse per la sconcertante parentesi che va dal capitolo 33 al 41.Perché qui,purtroppo,inizia la catastrofe.Situazioni inverosimili si susseguono senza soluzione di continuità che lascio il (dis)piacere di scoprire ai lettori.Che dire,in sintesi?Un romanzo ottimo fino a pagina 520,rovinato nelle ultime cento pagine degne di essere interpretate da gente come Van Damme,Chuck Norris&C.,ma non da bambini.Delusione profonda,ma sufficienza dovuta ai primi 5/6 del romanzo
 
04 Dicembre 2009, 19:34:08Commento scritto da gretana
Voto: 9.00
Niente a mio avviso è più inquietante della provincia Americana. Se lo scrittore riesce a trasmettere paura solo descrivendo un campo di grano quell'autore è un grande. Se anche solo per un attimo ti fà sorgere il dubbio che forse sotto al letto non c'è solo la polvere quell'autore è un grande.
Leggendo la trama di questo libro può sorgere il dubbio che assomigli a " IT ", può essere che si come può essere che no.
"IT" ha un "odore " diverso, un sentore di muffa e paludi.
"L'estate della paura" ha l'odore di polvere calda.
 
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