13 Maggio 2021, 15:53:49 | Commento scritto da capricorno52 |
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Ambientato sul pianeta deserto di Arrakis, Dune è la storia di Paul Atreides, erede di una nobile famiglia incaricata di governare un mondo inospitale dove l'unica cosa di valore è la "spezia" melange, una droga in grado di prolungare la vita e aumentare la coscienza . Desiderato in tutto l'universo conosciuto, il melange è è la droga che permette di avere un potere incommensurabile. Quando Casa Atreides viene tradita, Paul dopo la distruzione della famiglia dovrà nascondersi nel deserto e mettersi in viaggio per un destino più grande di quanto avrebbe mai potuto immaginare per portare a compimento il sogno piu’ antico dell’ umanità ,l’immortalità, evolvendosi nell’ uomo misterioso noto come Muad’Dib. Letto un paio di volte nel periodo adolescenziale e poi trenta anni fa , l’ riletto di recente durante il lockdown dovuto al Covid19, l’impressione di meraviglia si è di nuovo scolpita nel mio immaginario. Dune, ancora oggi è una delle migliori opere di fantascienza fino ad ora prodotte ma non solo, è stato ed è anche fonte d’ispirazione per molti autori e romanzi nati dopo il 1965. Sull’ universo e le ambientazioni di Dune sono stati scritti fiumi d’inchiostro quindi e difficile dare un giudizio complessivo distaccato ed asettico , quindi mi sono concentrato sulle personali sensazioni ottenute dalla lettura . La creazione e descrizione dell’ ecosistema del pianeta di Arrakis compresa la cultura e la popolazione della comunità nota come “ Freemen” ne fanno il capostipite della fantascienza ecologica. Godibile la trama fatta di odi e rancori ma anche di ricerca della libertà e della giustizia, intrigante l’ impronta quasi medioevale che caratterizza l’universo di Dune , ordini religiosi (Bene Gesserit) dedicati alla evoluzione della specie umana tramite unioni fra linee genetiche umane , ma col tempo deviati alla ricerca del potere , mentat , una sorta di calcolatori umani specializzati nel calcolo delle probabiltà e strateghi che guidano dietro le quinte le decisioni dei potenti, guerrieri addestrati per tutte le modalità di combattimento. Un libro affascinante con personaggi ottimamente caratterizzati che bucano le pagine e restano nell’ immaginario del lettore, sopra le righe il protagonista , Paul Atreides , un sorta di Cristo umano e divino allo stesso tempo, che nemmeno nelle fasi cruciali della storia rinuncia alla propria umanità. Un libro ben scritto e coinvolgente che aumenta l’interesse del lettore anche grazie alla presenza di frasi che lasciano il segno come “La paura uccide la mente “ e di piccoli camei che introducono ciascun capitolo scritti a mo' di riassunto della vita e gesta del Muad’ Dib. Un libro complesso con larghe parti introspettive, ma anche pieno di azione , un capolavoro che merita attenzione e continuità nella lettura ma che restituisce atmosfere ed emozioni fuori dal comune. | |||||||
02 Luglio 2013, 10:41:44 | Commento scritto da Grianne |
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Dune. Il mio primo libro di fantascienza. Sicuramente la parte relativa a questo, cioè all'ambientazione, mi è piaciuta molto. Herbert ha costruito questo suo universo con estrema cura, dotandolo di ogni particolare, rendendolo estremamente affascinante. Anche i personaggi sono molto accurati, profondamente modellati dal popolo o dall'ordine cui appartengono. Ciò che mi ha lasciato perplessa, in quest'opera, e che non ho apprezzato in pieno, è l'eccessivo lato "surreale". Le continue visioni dei vari personaggi mi sono risultate a volte confuse, poco comprensibili, così come alcuni passaggi del libro incentrati su questa o quella cultura. Di certo non si può accusare quest'autore di fare infodump, anzi, piuttosto il contrario. Il libro è disseminato di termini e concetti propri di questo universo immaginario, usati in maniera scontata dai personaggi, ma forse trovare qualche punto o qualche espediente per dare spiegazioni a noi lettori ignari, sarebbe stato gradito. Il glossario finale è di aiuto, certo, ma non è gradevole leggere e dover sempre andare a consultare l'appendice...inoltre certi concetti penso debbano essere compresi da chi legge più a fondo di come può spiegarteli un glossario. Questo metodo di scrittura mi ha un pochino allontanato dai personaggi, sono sempre stata uno spettatore nella storia, e raramente ho provato reale empatia o partecipazione emotiva nelle vicende dei personaggi. I salti temporali presenti nel libro in questo non aiutano. Avrei apprezzato molto assistere alle prime settimane di Paul tra i Fremen, conoscerne più dettagli, invece in quel punto c'è un salto di un paio di anni, e lasciandolo da "neo-arrivato", per quanto in una condizione particolare, lo ritroviamo poi in una posizione del tutto diversa, molto più elevata. In sostanza devo dire che ho apprezzato questo libro, e di certo voglio sapere come andrà a finire. Spero anche che andando avanti con la lettura, conoscendo sempre meglio questo mondo, questi passaggi poco chiari risultino più semplici da seguire. | |||||||
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