| Voto: 7.50 |
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La trama è incentrata su un unico personaggio principale Jimmy, Uomo delle Nevi come lui stesso deciderà di chiamarsi, probabilmente l'ultimo Homo sapiens sapiens rimasto in vita sul pianeta, vivremo con lui il suo tragico presente e tramite flashback, conosceremo il suo passato venendo così, pian piano a capire come si è arrivati alla situazione con cui si apre la storia.
Il romanzo, abbastanza corposo, non presenta scene movimentate, l'azione vera e propria latita, è molto descrittivo e riflessivo, ma la lettura non ne risulta lenta o noiosa, tutt'altro.
La scrittura della Atwood è alta e seducente a prescindere. A dirla tutta i capitoli in cui Uomo delle Nevi ricorda e descrive il suo passato sono i migliori. Sono quelli in cui conosciamo gli altri due personaggi comprimari Orxy e Crake con cui condivide la storia.
Sono i brani che svelano il rapporto che lega i tre personaggi, quelli in cui conosciamo le azioni e le cause che hanno portato all'estinzione violenta e repentina del genere umano.
Quanto ci fa vivere la Atwood descrivendo il passato dell'Uomo delle Nevi rappresenta per il lettore uno scenario futuro atroce ma credibile che potrebbe già aver preso il via nel nostro presente, i prodromi sono già ben visibili a tutti coloro che vogliono vedere.
Devastazione dell'ecosistema, inquinamento fuori controllo, esaurimento delle risorse planetarie e di pari passo, divaricazione sempre larga tra le masse sempre più povere e disperate e l'élite sempre più arroccata nella difesa dei propri privilegi.
Caduta di ogni freno morale etico e sociale, espansione ed uso incontrollato delle biotecnologie, il tutto descritto in modo anche duro, sbattuto in faccia al lettore senza sconti.
Certamente, almeno a mio modesto parere, la parte più bella e coinvolgente del romanzo.
Meno efficaci e convincenti le parti del racconto sviluppate nel presente del personaggio principali, le sue peripezie sono poco realistiche, quasi caricaturali, se pur ovviamente necessarie nell'economia del romanzo che ha un finale compiuto anche se allo stesso tempo lascia all'autrice la possibilità di ampliare e raccontare molto altro nel contesto di questo mondo distopico.
Cosa che puntualmente è avvenuta visto che Orxy and Crake si è poi sviluppato in una trilogia di cui sicuramente completerò la lettura.
| Voto: 8.00 |
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Ci concentriamo su "Uomo delle Nevi", che una volta, da bambino, poi adolescente, poi giovane uomo, si chiamava Jimmy.
Forse è l'ultimo homo sapiens sapiens esistente sulla Terra.
Per scoprire il motivo di tale situazione seguiamo i vari flash back del protagonista, che lo vede sulla Terra che sta man mano diventando invivibile. C'è sovrappopolazione e meno risorse, quindi non tutti possono sfamarsi e tanto meno permettersi una vita normale. Ci sono innumerevoli sconvolgimenti climatici, come tempeste, alluvioni, surriscaldamento globale, ma anche inquinamento enorme, diminuzione drastica dell'ozono protettivo, guerre e insurrezioni. Insomma il pianeta sta morendo.
Pochi fortunati (per talento o per ricchezza) vivono in grandi strutture recintate, che impediscono l'ingresso ad altri, dove si fa ricerca, si costruisce, si fabbricano nuovi farmaci, arrivando a sconfiggere tutte le malattie; ma le industrie farmaceutiche probabilmente sanno come fare per guadagnare ancora...
Al di fuori dei Recinti c'è il resto dell'umanità che vive (si fa per dire) nelle cosiddette plebopoli.
Nella memoria di Uomo delle Nevi ci sono due amici, personaggi chiave della storia. Prima è la dolce e sfortunata Oryx, che, appena bambina, viene venduta dai genitori a degli schiavisti che la sfruttano per l'elemosina e poi la iniziano alla prostituzione, già prima della pubertà. Poi c'è Crake, amico di Jimmy dall'infanzia, poi nell'adolescenza e poi da giovane adulto. Entrambi andranno ad università esclusive: Jimmy in uno squallido ateneo letterario e artistico, Crake nella lussureggiante università Watson & Creek (il nome dice tutto), dove Crake impara tutto sul DNA e le biotecnologie, che metterà a frutto diventando uno scienziato in un'azienda del settore, "inventando" chimere, cioè animali geneticamente modificati come calupi, proporci, gattinci, moffoni, ecc., fino ad arrivare a costruire "persone" anch'esse con DNA modificato, non più definibili come uomini e donne, sia nell'aspetto, sia nel comportamento.
Poi Crake esagera creando qualcos'altro che forse distrugge l'intera umanità.
Come al solito la Atwood, anche in un romanzo distopico, scrive con un linguaggio estremamente elevato, permettendosi anche di citare a più riprese scrittori e poeti anglosassoni famosi.
Però quando deve descrivere particolari tragici, turpi, truculenti, efferati, truci e schifosi, non lesina sulla scurrilità e le immagini forti, bestiali, indecenti.
Ma è giusto così: l'autrice vuole dare innumerevoli pugni nello stomaco dei suoi lettori.
Così ci possiamo guardare intorno e scoprire che, forse, il destino dell'umanità è già segnato.
Non mi soffermo sui particolari della vita del protagonista, per non spoilerare, comunque il finale è aperto ai due seguiti.
| Voto: 7.00 |
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Si evince dal romanzo una bassissima fiducia nella scienza, ma ancora di piu negli scienziati.
è la storia (a flashback) di come è stata distrutta l'umanità, raccontata da un superstite, probabilmente l'unico uomo rimasto sulla Terra.
Una specie di quintessenza della FS distopica: si parte da una situazione particolarment realistica, in pratica uguale a quella attuale, e si inseriscono alcuni piccoli cambiamenti.
Si tratta di capire quale di questi piccoli cambiamenti porterà l'Umanità alla rovina
7+