| Voto: 6.50 |
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L'inizio del libro è scontato, l'archetipo della storia in cui una coppia di giovani investe tutto ciò che possiede nell'acquisto della casetta dei propri sogni sorvolando su alcuni indizi che dovrebbero metterli in guardia o allarmarli; è un inizio talmente scontato che lo stesso Herbert se ne accorge e provvede ad informarne il lettore, garantendosi così la sua pazienza per qualche decina di pagine.
E questa pazienza, così sapientemente richiesta, viene ampiamente ricompensata dalla stranezza di ciò che accade alla coppia: i due giovani, infatti, anzichè ritrovarsi coinvolti in un turbine di orrori con apparizioni misteriose, suoni inspiegabili e sensazioni spiacevoli, si trovano tuffati in un mondo quasi di fiaba con visite di animaletti in puro stile "Disney", con una vitalità che da tempo non sperimentavano e con un rinnovato e strano stimolo alla loro creatività artistica (lei dipinge, lui suona)
E così, dai clichè dell'horror delle prime pagine, lentamente la storia scivola via, in maniera sempre interessante e piacevole, verso il suo epilogo "fantasy", finendo per raccontare una vicenda di maghi e di poteri che difficilmente la scienza riesce a spiegare.
Sinceramente, pur riconoscendo l'innata dote di narratore di James Herbert e pur riconoscendo che questo suo "Magic Cottage" ha un elevato grado di intrattenimento, non mi sento particolarmente soddisfatto dalla lettura e, tra tutte le cose sin qui lette di Herbert, considero questo romanzo come la cosa più vicina ad un "flop" che mi sia mai capitata tra le mani.
E' un libro discreto con un finale forse un po' tirato via, ma Herbert mi aveva abituato a ben altro.