06 Aprile 2014, 10:55:11Commento scritto da PabloE
Voto: 7.00
Ho delle difficoltà a valutare i romanzi brevi, bisognerebbe tener conto del poco tempo che richiedono. Tuttavia molte volte non si può fare a meno di pensare che "sarebbe stato meglio un romanzo vero e proprio".

Seppur nel breve spazio della novella Reed in questa novella vorrebbe parlare di tante, forse troppe: di una distopia maschilista e della vita quasi intera di una ragazza sessantottina, di come le religioni e le credenze possano essere fondate su verità false o parziali, della teoria del multiverso, del precario equilibrio ecologico della nostra Terra. Tanta roba per un centinaio di pagine. Ognuno di questi punti viene infatti sviluppato poco attraverso qualche breve episodio della vita della protagonista di cui si riesce comunque a seguire l'evoluzione psicologica.

Notevole la storia del primo (pazzoide) colonizzatore.
 
16 Aprile 2009, 13:38:41Commento scritto da luciana
Voto: 5.00
Credoche la storia, pur interessante in sè, sia in realtà costruita male. Inuna società maschilista, grazie al Ripper, è possibile viaggiare da unmondo all'altro, creando nuove colonie dove il maschio, chiamato PrimoPadre, può formarsi un harem contro la volontà delle donne. Kalacercherà di sovvertire questo ordine costituito.
La prima metà dellibro alterna noiosamente la storia di Kala con quella del primocolonizzatore, Owen. Ogni tanto c'è qualche guizzo d'avventura, checrolla col racconto di cose inutili, come la descrizione della trotaElena.
La seconda metà del libro dovrebbe descrivere il riscattodi Kala e di tutte le donne, ma l'autore non riesce a coinvolgere illettore, o la lettrice, più di tanto. Manca l'epicità in questa storia,manca la cosa più importante: l'idea del riscatto umano e sociale,mentre sembra che tutto avvenga solo per rispondere all'istinto dellaviolenza che anima la persona braccata.
E' un libro che non mi ha entusiasmata per niente.
 
30 Gennaio 2008, 09:03:26Commento scritto da nickel
Voto: 8.00
Mi è piaciuto davvero molto; la trama in genere è bella, ma specialmente i personaggi. A tratti quasi poetico. I riferimenti scientifici non appesantiscono la lettura di un estraneo come me, la riflessione sul senso della vita e sul nostro modo di "usare" il pianeta non è mai esplicita, ma molto significativa in sottofondo. Pur nella brevità (o forse grazie ad essa?), è completo.
 
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