04 Gennaio 2014, 13:49:39Commento scritto da mitd
Voto: 6.50
Nel suo terzo romanzo, Dick fa le prove (non pienamente riuscite) di quello che diventerà il tema portante della sua produzione: realtà vs. illusione. Lo spunto parte  da un incidente al bevatrone (?) che fa vivere agli otto protagonisti/vittime realtà parallele che materializzano le convinzioni e le ossessioni di ciascuno (di quattro di loro, a dire il vero). Per l'importanza che ha nella trama e per le spiegazioni che ne dà Dick, l'incidente poteva essere l'utilizzo di funghi allucinogeni o l'influsso telepatico di alieni. Di fatto, si tratta di un semplice escamotage per una critica surreale alla società americana degli anni '50 (e il romanzo s'inserisce nella FS sociologica del periodo).
Accettate per buone le premesse, il libro è interessante e di lettura veloce, ma abbastanza lontano dai capolavori che seguiranno.
PS: a mio parere Dick ha perso l'opportunità di scandagliare le reazioni del protagonista, Jack Hamilton, di fronte alle proprie ossessioni (ma allora sarebbe stato figlio degli anni '70)
 
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