09 Novembre 2020, 15:54:55Commento scritto da nickel
Voto: 6.00
Grande idea, ma troppo, troppo lungo; troppi personaggi, difficili da ricordare. Bastava limitare le storie parallele, secondo me.
 
07 Agosto 2013, 10:56:22Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 8.50
Affascinante romanzo appartenente al filone catastrofico. Un insieme corale di personaggi, le cui vicende descrivono gli eventi che seguono alla comparsa di un pianeta (Il Vagabondo) nell'orbita terrestre. Ho trovato molto impressionante la descrizione della sorte della Luna (con tutte le sue implicazioni filosofico-mitologiche), di contro, alcune delle sottotrame (quella nicaraguense, ma anche quella del golfo del Tonchino) le ho trovate alquanto debolucce.
Nel complesso comunque un ottimo romanzo che consiglio tranquillamente.
 
27 Giugno 2013, 19:07:04Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
Un altro grande romanzo di Fritz Leiber !
In 400 pagine Leiber mette tanta, forse troppa, carne al fuoco; il romanzo è ricco: ricco di personaggi, ricco di situazioni, ricco di simboli, ricco di significati .... Ed ha vinto il premio Hugo.
Il romanzo copre un arco temporale di 2-3 giorni ed ha una struttura particolarmente frammentata dal momento che seguiamo le vicende di diversi personaggi in diverse parti del mondo ed in varie situazioni.
Ha anche una solida base di Hard SF, difatti tutta la parte riguardante gli effetti del vagabondo sulla Terra (maree e terremoti) e l'orbita del vagabondo e la sua influenza sulla luna, le foto che testimoniano l'arrivo del vagabondo... È tutto descritto abbastanza fedelmente ed in maniera molto chiara.
Splendida la scena dell'apparizione del Vagabondo ed originale e molto efficace la descrizione dell'iperspazio.
Leiber in questo romanzo ci mette davanti all'unicità dell'individuo ed alla grandezza della sua anima e dei suoi sentimenti....la Terra, la galassia, l'universo non sarebbero nulla se non ci fossimo noi a percepirli, a vederli, sentirli, toccarli... siamo noi a rendere tutto reale, siamo noi a dare un senso al mondo che ci circonda e non c'è nulla di più importante di ogni singolo essere umano. Ed i personaggi di Leiber, in questo, sono davvero esemplari; cercano un significato, inseguono la conoscenza o i sogni e si realizzano unendosi agli altri, amando, soffrendo... in cerca della salvezza, ma forse ancora più in cerca di un abbraccio, di un attimo di felicità che possa diventare eterno (tematica gia affrontata ne "Il grande tempo").
Insomma, questo "Novilunio" è un'opera pretenziosa, forse non riuscita al 100%, ma scritta molto bene, con una struttura particolare e che funziona, avvincente, mescola catastrofismo, hard SF, SF sociologica.
Certamente da leggere.
 
21 Giugno 2011, 16:45:51Commento scritto da gasp63
Voto: 7.00
L'inizio (forse più di 50 pagine) è lento, quasi poetico; sono stato tentato dall'abbandonare la lettura memore della precedente negativa esperienza con lo stesso autore (Il grande tempo).
Ho resistito e continuato la lettura. Il seguito del romanzo contiene di tutto: catastrofe terrestre, viaggi nell'iperspazio, incontri ravvicinati, guerre aliene, storie umane di tutti i giorni sconvolte dagli avvenimenti.
La lettura è resa faticosa dai continui cambi di scena; Leiber rimane ostico alla mia lettura. Il giudizio finale è però positivo.
 
01 Marzo 2011, 19:22:06Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50

Questo romanzo ha il solo difetto di essere troppo ricco e, poichè l'autore non è esattamente impeccabile nel riuscire a raccordare tra loro le diverse vicende e sottotrame, di risultare anche molto confusionario.
Ma a rederlo in qualche modo indimenticabile e degno di una valutazione più che positiva c'è l'allucinante e maestosa sequenza iniziale con la terrificante apparizione del Vagabondo nei cieli della Terra, la distruzione della Luna e l'inizio dei catastrofici sconvolgimenti delle maree.
Le prime cento pagine del romanzo, infatti, hanno un potere magnetico incredibile e, nonostante la sconcertante pletora di personaggi (molti dei quali assolutamente inutili), queste scorrono via con la stessa facilità con cui gli abitanti della Terra riescono a riconoscere simboli e immagini sulla superficie del nuovo pianeta man mano che questo compie la sua rotazione.
Poi però a lungo andare l'effetto sorpresa si perde e l'autore, perseguendo la pretesa di voler raccontare come l'umanità attribuisca i valori ed i simboli della propria cultura ai fenomeni di cui è testimone, finisce per annoiare.
Nel finale Leiber spara tutte assieme le sue ultime carte inserendo in una trama già ricca una raffica di nuove trovate che, se da un lato chiariscono la presenza del Vagabondo e ne giustificano il comportamento, da un altro finiscono per rendere la storia sempre meno credibile.
Notevole non soltanto l'incipit della storia, ma anche il lovecraftiano "sogno" attraverso cui l'astronauta Don Merriam apprende la storia del pianeta invasore e la chiarezza con cui Leiber riesce a descrivere l'immagine dell'iperspazio.
Tutto sommato un libro discreto e pieno di ottimi spunti.
 
08 Marzo 2010, 08:17:10Commento scritto da grifone58
Voto: 7.50
Mi sono accostato a questo romanzo abbastanza prevenuto, considerato che Leiber non lo considero uno dei miei autori preferiti (soprattutto dopo aver avuto la sventura di leggere "Il grande tempo”), ma devo dire che mi sono lasciato trasportare dalla lettura e con lo scorrere delle pagine ne sono stato conquistato... consigliato
 
06 Marzo 2008, 17:12:14Commento scritto da Eremita
Voto: 7.00
nulla di speciale ma a me è piaciuto!
 
08 Febbraio 2008, 14:25:07Commento scritto da Cybermax
Voto: 4.50
Spettacolare inizio che si spegne nel prolisso. Che peccato!!! Non ho tempo da sprecare. Avanti un'altro.
 
07 Febbraio 2008, 09:36:02Commento scritto da Darkyo
Voto: 8.50
Premetto di non essere un grande amante di Leiber: prima di questo Novilunio ho letto solo due romanzi tra i più quotati e devo dire che li ho trovati leggibili sì, ma poco avvincenti.
Novilunio invece mi ha completamente spiazzato: la narrazione (seppure appesantita dai molti, forse troppi personaggi secondari che compaiono qua e là per dare alla vicenda un taglio collettivo e mondiale) è incalzante e le scene di azione non si lasciano attendere. Così, mentre gli effetti gravitazionali del Vagabondo cominciano a provocare devastazione su tutto il pianeta e il gruppo degli ufologi cerca riparo dalla violenza post-apocalittica, il lettore assaggia - ma solo per un momento, solo per poche pagine! - le vicende cosmiche e mitologiche di Tigerishka e del suo pianeta errante. Il finale non mi ha deluso: è un finale molto appropriato, che riassegna all'umanità il ruolo che ha sempre avuto davanti agli dèi (lì dove gli dèi sono esseri alieni dalle sembianze feline dotati di tecnologia simile a magia), un finale molto credibile anche se terribilmente amaro.
 
24 Gennaio 2008, 15:46:47Commento scritto da marsman60
Voto: 5.50
tanto prolisso nel portare avanti le varie vicende quanto veloce nella conclusione.nel complesso sarebbe un'ottima sceneggiatura per un film catastrofe
come libro non e' molto  bello.
 
08 Gennaio 2008, 21:03:20Commento scritto da legionario
Voto: 5.00
Noioso, non arriva mai il momento topico che ti fa bruciare il libro nella lettura, ed alla fine rimani deluso.
Deludente.
 
05 Gennaio 2008, 18:12:00Commento scritto da texwiller
Voto: 5.00
Che dire... un mattone!! Troppi protagonisti e la pretesa di inserire diverse vicende personali per far da cornice alla devastazione della terra. A dire il vero sono riuscito a seguire bene solo la storia principale, quella degli appassionati di dischi volanti, le altre sono solo tratteggiate e non aggiungono niente a questo romanzo la cui lettura mi è sembrata veramente tempo perso.
 
17 Dicembre 2007, 00:12:00Commento scritto da Psycho
Voto: 5.50
Romanzo decisamente noioso con un finale a dir poco deludente!
 
01 Dicembre 2007, 18:13:44Commento scritto da ackseth2003
Voto: 7.50
Leiber è sicuramente uno dei miei autori preferiti, ma in questo libro secondo me non esprime al meglio il suo potenziale.
Vuoi che il finale non regga le aspettative dell'inizio, vuoi che la civiltà galattica descritta è forse troppo incredibilmente irreale, non sono riuscito ad immedesimarmi interamente nelle vicende ed a leggerlo tutto d'un fiato,come mi è capitato per altri suoi scritti.
Ciò non toglie che la mano in opera è buona ed il voto è meritatamente positivo.
 
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