15 Luglio 2020, 23:24:21 | Commento scritto da nickel | | |
Bello, strano. |
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18 Ottobre 2014, 13:36:29 | Commento scritto da remotino | | |
Bhe di fantascenza non è che ce ne sia molta.
Il romanzo è stato scritto nel '59 agli inizi della guerra fredda tra le due superpotenze ancora oggi nel 2014 purtroppo viviamo sempre con la mannaia sul collo che qualche pazzo ordini di "schiacciare il bottone".
Il libro è affascinante, molto psicologico e drammatico.....gli ultimi istanti sono molto angosciosi mi aspettavo un finale così. |
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29 Novembre 2013, 22:38:02 | Commento scritto da maxpullo | | |
Diciamo subito che questo libro soffre della lovecraftiana "sindrome di Dagon": l'espediente del diario risulta efficacissimo per entrare nel vivo della vicenda e per condividere il pathos e la drammaticità della situazione del protagonista, eppure alla fine ci si trova legittimamente a domandarsi cosa si stia leggendo perchè, visto il finale, non si spiega chi o cosa abbia potuto trovare questo diario per leggerlo e diffonderlo, allo stesso modo in cui si rimane spiazzati nel leggere il diario di un protagonista terrorizzato dal mostro che lo insegue e che, prima di gettarsi, si attarda a scrivere "La finestra! la finestra!". Lovecraft passò quasi tutta la vita a difendere il suo infelice scritto da critici e detrattori ma immagino che Mordecai Roshwald sia stato molto più fortunato perchè mi pare che nessuno abbia mai osservato questa cosa. Al di là di questa stranezza, tuttavia, il romanzo risulta validissimo anche se poco fantascientifico: angosciante come solo un incubo nucleare può esserlo e tremendo per il modo in cui ci vengono fatte vivere le paure ed i sensi di colpa del protagonista prima e l'inesorabile destino che incombe sui sopravvissuti dopo. Per alcuni tratti il flusso di coscienza mi ha ricordato il lento scivolare nella follia del protagonista de "Il corridoio nero" di Moorcock e questo, per me, è un bel complimento. Va dato atto, inoltre, all'autore di non citare mai espressamente le due superpotenze responsabili dell'olocausto nucleare: il suo asettico parlare di "nemici" e "neutrali" ha il merito di rendere il suo scritto praticamente sempreverde e di fargli trascendere gli abusati canoni delle storie scritte nel periodo della "guerra fredda". L'episodio migliore è, a mio avviso, quello della coppia che decide di risalire in superficie per esplorare le rovine del mondo e riportarle ai loro compagni: il parallelo con le colombe della Bibbia è un colpo di genio davvero superbo. Tutto sommato lo considero un capolavoro, un grande classico intramontabile che andrebbe letto almeno una volta nella vita. |
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27 Giugno 2013, 10:33:32 | Commento scritto da Fedmahn Kassad69 | | |
Claustrofobico, ansiogeno, avvincente, gli eventi descritti mi sono sembrati talmente plausibili che mi hanno provocato più di un brivido di angoscia durante la lettura. Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo, l'unica nota stonata, a mio giudizio, è l'escamotage un tantinello forzato del ritrovamento del diario del protagonista millenni dopo la fine degli eventi narrati. Comunque consigliatissimo. |
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04 Giugno 2013, 13:11:02 | Commento scritto da drocas | | |
Scorrevole nella lettura, angosciante nella trama, semplicemente splendido. Anche leggendolo adesso, guerra fredda o meno, rappresenta la stupidità umana in tutta la sua tragicità. Un classico giustamente da collezione. |
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03 Giugno 2013, 21:50:45 | Commento scritto da antosimov | | |
scrittura stringata ma coinvolgente. Risente della situazione anni 50/60 (guerra fredda) , ha comunque una grossa valenza nella posizione pacifista contro ogni guerra. |
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23 Maggio 2013, 22:32:48 | Commento scritto da brz57 | | |
Scrittura asciutta e senza fronzoli in forma di diario, angosciante e claustrofobico quanto basta. Nonostante gli anni regge ancora molto bene. |
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25 Maggio 2011, 09:34:07 | Commento scritto da Arne Saknussemm | | |
Vecchia lettura... riporto il voto che misi al libro dopo averlo letto. Ricordo ancora la sensazione da imminente catastrofe, la frustazione di chi non ha via d'uscita. Opprimente, molto bello. |
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16 Febbraio 2010, 10:33:08 | Commento scritto da iogy | | |
è vero mette angoscia ma l'ho divorato! è entrato prepotentemente nella mia top ten di sf |
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28 Dicembre 2009, 08:13:27 | Commento scritto da grifone58 | | |
Non sono riuscito a trovare un aggettivo adeguato per poter esprimere le sensazioni che questo libro mi ha trasmesso, decisamente un super-capolavoro |
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14 Giugno 2009, 22:22:22 | Commento scritto da rammstein | | |
Da paura. Mette i brividi. Da leggere attentamente alle generazioni future che con un pulsante del joystick atomizzano il nemico per gioco. |
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11 Agosto 2008, 11:47:57 | Commento scritto da gasp63 | | |
Claustrofobico e senza speranza |
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06 Marzo 2008, 17:17:32 | Commento scritto da Eremita | | |
un bel libro, ma nulla di eccezionale... ambientazione claustrofobica, finale non felice |
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08 Gennaio 2008, 21:08:14 | Commento scritto da legionario | | |
Bellissimo, ti trasporta direttamente negli anni della guerra fredda e con l'angoscia dell'atomica che sussisteva ai tempi della scrittura del testo. Claustrofobico |
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23 Dicembre 2007, 23:55:12 | Commento scritto da pegolo2003 | | |
Interessante,ma molto triste.La giusta fine dell'umanità. |
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08 Dicembre 2007, 21:59:45 | Commento scritto da npano | | |
Il romanzo è tanto ampio e vario nell'analisi del sentire e dell'essere del suo personaggio quanto è limitato lo spazio in cui si svolge. L'autore è il personaggio stesso del racconto per mezzo del diario in cui ci fa immedesimare in situazioni che a freddo ci apparirebbero inaccettabili ma che l'autore rende quasi naturali, inevitabili e noi stessi alla fine accettiamo e partecipiamo. I romanzo è claustrofobico, carico di angoscia ma appassionante. Ci riporta negli anni 50 e ci fa capire che la paura della guerra nucleare era vera e palpabile. Bisogna leggerlo, entrarvi e alla fine uscirne, ci ritroveremo con qualcosa in più. Come romanzo successivo consiglio qualcosa di divertente ed avventuroso per tirarsi su. |
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16 Novembre 2007, 22:51:14 | Commento scritto da fieramosca | | |
Duro, pessimista, claustrofobico. Per l'umanità non c'è scampo alla castrofe nucleare. Un romanzo su cui meditare seriamente. |
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12 Novembre 2007, 15:53:37 | Commento scritto da marsman60 | | |
rende bene l'idea a cosa la "bomba atomica" ti faceva pensare e provare nel momento in cui e' stato scritto 1959 oggi siamo talmente abituati all'idea che sono sicuro non proviamo neanche un centesimo del terrore di allora. forse uno dei primi romanzi in cui il protagonista (lo si capisce abbastanza bene dal modo di pensare e di analizzare i vari problemi sentimentali) e l'ambientazione e' fatta oltrecortina(anche se l'autore vuole essere vago,privo di riferimenti e impersonale). |
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11 Novembre 2007, 18:33:00 | Commento scritto da texwiller | | |
Una buona lettura senza dubbio, interessante l'idea del diario e l'introduzione iniziale (anche se svela l'inevitabile finale). Scritto ai tempi della guerra fredda la tematica resta comunque interessante e credibile. |
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01 Novembre 2007, 14:20:27 | Commento scritto da cat | | |
Riletto, con le appendici. Il giudizio non si discosta da quello dato in prima lettura. Ben scritto, molto scontato. Libro di SF senza esserlo nelle intenzioni dell'autore. |
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30 Ottobre 2007, 10:12:41 | Commento scritto da Gundam70 | | |
Claustrofobico e delirante. L'ho letto. Mi e' piaciuto e anche molto. Ma non credo che lo rileggero'. Mi ha messo un ansia addosso che non so descrivere. |
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25 Ottobre 2007, 17:57:32 | Commento scritto da Psycho | | |
Dargli un voto è quasi superfluo, questo romanzo si vota da solo!Semplicemente stupendo! |
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19 Ottobre 2007, 20:29:10 | Commento scritto da vipotto | | |
claustrofobico... una fine degna per l'umanità |
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19 Ottobre 2007, 11:21:46 | Commento scritto da Darkyo | | |
Personalmente non vado matto per la forma diario nei romanzi, ma qui è lo strumento efficace che permette al lettore di immedesimarsi nel claustrofobico Livello 7, sovrailluminato e supercontrollato, cuore pulsante(!) dell'ultima guerra dell'umanità. Il tentativo di applicare le fredde regole scientifiche alla vita della comunità e del singolo fallisce fin dall'inizio: ogni cosa attorno al protagonista senza nome muore lentamente, ogni sicurezza, ogni sentimento, ogni speranza, fino all'agghiacciante finale. Ottimo romanzo figlio della paura dell'epoca non del nucleare in sé ma del delirante sistema in cui basta premere un solo pulsante per distruggere e distruggersi. |
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