31 Ottobre 2016, 07:49:21Commento scritto da Sherdan
Voto: 8.50

Wolfe fa dell'uso continuo e spiazzante di termini arcaici, medievaleggianti, di composti greci e latini, l'elemento che dà quel "quid" in più alla lunga narrazione di questi 4 volumi (il quinto me lo riservo più in là poichè leggibile anche separatamente). Anche per chi come me ha una "infarinatura" classica, è stata una vera impresa capire e trovare il significato di alcuni di questi vocaboli, per altri non c'è stato verso alcuno e come dire, il mistero che resta è di per sé stesso affascinante. Per il resto il mio primo approccio al Wolfe romanziere mi ha convinto ma non mi ha pienamente soddisfatto. La trama ha un filo conduttore abbastanza lineare, è un viaggio iniziatico del protagonista, una citazione colta di tanti romanzi di ogni genere ed epoca, che però spesso si dilunga e digrada in tanti "sotto - eventi" che ci portano a perdere il filo. Alcuni personaggi, abbozzati in molti casi ma incisivi nei loro pochi tratti, compaiono e scompaiono innumereveoli volte, seguono diversi flash-back, spesso i dialoghi si fanno criptici e il racconto s'appesantisce, ma senza mai essere noioso al punto tale da buttare via il libro. Infatti quando si pensa di aver raggiunto un momento di "stanca", l'Autore inserisce un guizzo di colore, di azione e persino alcuni "meta racconti" di miti classici reinventati ( Giasone, Romolo e Remo per es.) che pur proiettati nell'astratto futuro remoto della vicenda, restano vividi e metaforici come sempre. Sì, Wolfe è un fine narratore, dal linguaggio ammaliante, colto e intellettuale senza ombra di dubbio, ma chi s'approcciasse alla lettura del ciclo si prepari ad avere più dubbi che certezze, più domande che risposte, più senso del mistero che avventura. Sconsigliato a chi vuole cercare solo una bella storia d'evasione.    
 
28 Ottobre 2016, 19:12:27Commento scritto da zecca_2000
Voto: 7.00
A me il fantasy non piace mlto.
Tuttavia questo romanzo non e' male.

effettivamente, senza un paio di intermezzi che non c'entrano molto con la storia avrebbe guadagnato.
La scrittura e' abbastanza lenta e barocca (che poi e' un po' lo stile di Wolfe, vedi La quinta testa di Cerbero).

Il giudizio complessivo comunque e' positivo. L'interesse e' mantenuto vivo .
Voto 7 - -
 
09 Dicembre 2014, 11:15:36Commento scritto da mitd
Voto: 8.00
Secondo libro della pentalogia. La storia si sviluppa bene, nuovi personaggi e situazioni rinvigoriscono la trama mantenendo vivo l'interesse. La scrittura inizia a diventare barocca togliendo a tratti ritmo alla narrazione, e alcune divagazioni metafisiche appesantiscono la lettura. Bel secondo volume, comunque.  
 
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