24 Luglio 2009, 15:31:44Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Piuttosto deludente questo "prequel", sicuramente meno avvincente degli altri due libri e molto meno aderente al film che dovrebbe corrispondergli nella saga e cioè "Underworld, la ribellione dei Lycan".
Ma il mistero è presto spiegato: il libro di Greg Cox "Bloody enemy", differentemente dagli altri due capitoli della saga pubblicati da Urania, non è una "novelization" del film corrispondente e così, pur rispettandone la storia per sommi capi, ne tradisce in parte le premesse.
"Nemici di sangue" è una storia al contempo struggente, romantica, drammatica e ricca di pathos che narra le motivazioni alla base della secolare guerra tra vampiri e lycan, ma, rispetto all'universo del ciclo, costituisce un po' una storia a se che per certi versi ne sconvolge la continuità e trascura alcuni aspetti che invece nel terzo film sono messi bene in evidenza come ad esempio la relazione tra Lucian e i ferini discendenti di William, il purosangue lycan figlio di Corvinus.
I terribili lupi mannari incapaci di riprendere la forma umana e perennemente assetati di sangue nel libro svolgono il ruolo di comparse, di animali completamente alla mercè dei vampiri, mentre nella pellicola è detto chiaramente non soltanto che Lucian è un loro diretto discendente che, tuttavia, grazie ad una mutazione, è in grado di conservare la forma umana, ma anche che queste creature sovrannaturali costituiranno in seguito l'ossatura dell'esercito di Lucian. La scena del film in cui Lucian entra nella grotta dei mannari per stringere con loro un patto di alleanza contro i vampiri è davvero degna di nota.
Alcuni personaggi del ciclo poi sono stranamente ignorati dal libro di Cox: il luogotenente lycan di nome Raze che pure riveste un ruolo importante in "Underworld", non è neppure menzionato, mentre un personaggio del tutto insulso come la lycan ribelle Lyuba assurge quasi al ruolo di co-protagonista, rubando la scena a Lucian per lunghi tratti. Viceversa Cox ha la felice intuizione di proporre da subito i personaggi di Kraven e Soren, i due vampiri "traditori" che invece nel film non appaiono mai.
L'elenco delle discordanze tra libro e film potrebbe proseguire all'infinito, ma l'unica che appare davvero degna di nota è il fatto che, mentre nella pellicola Viktor sembrerebbe inizialmente disposto a perdonare la figlia per la sua unione e decide di condannarla solo dopo aver appreso che aspetta un figlio ibrido da Lucian, nel libro invece la condanna di Sonja non è mai messa in discussione e Viktor considera un inconcepibile tradimento già l'unione con il lycan, non solo per il fatto in se, ma anche perchè questo non gli consente di mantenere la parola data a Markus di concederla in sposa a Nicolae, il figlio di questi.
Insomma, la fantasia di Cox è qui a briglia abbastanza sciolta, ma il risultato è nettamente inferiore all'effetto prodotto dal film che, al pari dei primi due episodi, è un vero capolavoro.
 
25 Gennaio 2008, 13:02:48Commento scritto da Darkyo
Voto: 6.00
Sufficienza piena (ma niente di più). Cox, libero dai lacci di una sceneggiatura di un film d'azione (smettiamola di dire che Underworld è horror o fantasy), si inventa una storia agile e carina con per protagonista il lycan Lucian (il mio personaggio preferito della saga), riuscendo a vincere le resistenze di un lettore che già sa come va a finire la storia (senza contare che, anche non sapendolo, ci pensa il retro di copertina, il quale svela i 2/3 della trama... come al solito).
 
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