18 Gennaio 2021, 17:37:52 | Commento scritto da dargon10 | | |
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21 Luglio 2019, 17:18:16 | Commento scritto da sergio23 | | |
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22 Maggio 2016, 08:36:12 | Commento scritto da astrologo | | |
Stò riscoprendo questo autore, da me non molto considerato in passato. Pur non essendo alle altezze della scacchiera, la storia del Goodzilla intelligente, che è in grado di assoggettare masse di uomini, richiama in mente gli orrori nel nazionalsocialismo degli anni 3o e 40. Buono, leggibile, ben fatto. |
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16 Luglio 2013, 15:36:33 | Commento scritto da Nova68 | | |
Letto anni fa sotto l'ombrellone. Mi meravigliai dopo averlo finito, che l'autore fosse Brunner. Solitamente avvezzo a temi molto più profondi, questo è il classico romanzo di "evasione", comunque appassioante. Lettura scorrevole. |
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05 Luglio 2012, 22:26:04 | Commento scritto da brz57 | | |
Ennesima rivisitazione del mostro risvegliato dal lungo sonno; come in molti altri romanzi del genere la cosa piu' positiva e' che si leggono in scioltezza ed in un paio d'ore. Finale abbastanza "tirato via". Passabile. |
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24 Aprile 2010, 14:09:02 | Commento scritto da Eremita | | |
Carino... Lovecraft 2.0 buonissimo il ritmo narrativo incalzante, ottimo il cattivo, discreti i buoni. ma soprattutto la "velocità": una moltitudine di eventi infilati in poche pagine. Poteva uscirne un buon film... |
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09 Marzo 2009, 16:24:22 | Commento scritto da Giurista81 | | |
Al di là della trama, che potrebbe far pensare a un classico "monster movie", "Abominazione Atlantica" gode di un soggetto dotato di spunti interessanti e per niente banali. L’autore propone una sorta di rapporto tra le "divinità" (leggi religioni) e "l’umanità" con le prime che intenderebbero sopraffare le menti degli uomini per soggiogarli ai propri scopi, inducendoli a comportamenti meccanici piuttosto che ragionati. Ciò, ovviamente, porta alla auto-distruzione e in alcuni casi alla pazzia. A parte questa analisi che si coglie prima facie, Brunner suggerisce una visione più profonda e criptica. La storia potrebbe, difatti, esser analizzata sotto un altro punto di vista. Il gigante protagonista si comporta allo stesso modo in cui l’uomo si relaziona con le altre specie del pianeta. Egli giudica come inferiori e quindi suscettibili di subire i suoi capricci tutte le altre creature del globo (un po’ come fa l’uomo con gli animali e la natura). Le conseguenze di tale atteggiamento, però, sono ben evidenziate dall’autore e portano il soggetto dominante a subire l’ira della natura (non è, difatti, un caso che gli Antichi si siano estinti per l’effetto di cataclismi naturali).
Oltre a questi aspetti, senz’altro preponderanti, si affianca al tema basilare quello delle armi nucleari (del resto siamo nel periodo della guerra fredda) e dei pericoli che potrebbero scaturire se queste finissero nelle mani sbagliate (si teme, infatti, che il mostro le possa utilizzare contro l’umanità).
Da un punto di vista contenutistico, quindi, "Abominazione Atlantica" è un’opera che va al di là del semplice intrattenimento, tuttavia non esente da vizi.
Il romanzo non è ben equilibrato e oscilla tra il grottesco e il "serioso" con diverse cadute di ritmo (noiosissime le ricostruzioni degli scienziati e lo studio delle varie strategie da utilizzare contro il nemico) che minano il coinvolgimento. A mio avviso, inoltre, visto il soggetto (si parla di "Antichi", abissi marini) sarebbe stato opportuno sconfinare nell’horror (appena accennato nell’apocalittica conclusione) magari con l’adozione di uno stile Lovecraftiano. Inoltre, si registrano vari momenti che hanno il fastidioso sapore del "cinematografico" (vedi la parte con il presidente degli Stati Uniti che si agita e snocciola ordini). |
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02 Novembre 2008, 17:49:53 | Commento scritto da maxpullo | | |
Romanzo letto in gioventù ne avevo sempre conservato un ottimo ricordo. Rapido come una fucilata non fa in tempo ad iniziare che è già finito, ma in pochissime pagine ti tiene con il fiato sospeso e ti incolla alla lettura come pochissimi romanzi sanno fare. Da un lato è una originalissima rivisitazione delle tematiche lovecraftiane dei "grandi anziani" o dei miti di Chtulhu, di cui il titanico mostro che emerge dalle profondità dell'Atlantico sembra essere un parente assai stretto, da un altro è una storia perfettamente plausibile, molto ben inserita nei miti di perdute civiltà preistoriche e di immani catastrofi di cui la memoria razziale conserva solo sbiaditi ricordi. Il merito dell'autore è quello di lasciare questi temi sullo sfondo della vicenda, senza azzardare ipotesi o teorie, anche perchè non c'è tempo di farlo: il nemico risvegliato è subito all'opera per riprendersi quanto gli spetta e poco gli importa se sono passati milioni di anni e la lotta per contrastare la sua ascesa lascia davvero poco tempo per le speculazioni. L'incipit del romanzo, con il prologo preistorico e con l'esplorazione dei fondali marini, è da premio oscar, il finale forse è un po' affrettato, ma la vicenda non scende mai di tono e, grazie anche ad un montaggio quasi cinematografico, la lettura scorre via quasi senza accorgersene. Davvero un bel libro |
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23 Aprile 2008, 15:59:19 | Commento scritto da Stormbringer | | |
Buon romanzo, la lettura scorre veloce, del filone che non tutte le scoperte possono essere simpatiche. Ci sono anche un paio di situazioni molto avvincenti che portano al finale abbastanza prevedibile ma con un pizzico di incertezza che lo rende migliore del previsto. Consigliato. |
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17 Luglio 2007, 10:13:29 | Commento scritto da francibass | | |
Ottimo romanzo, praticamente già pronto per essere trasposto in un film, cosa che non mi risulta essere ancora stata fatta. Lo stile fluido e la narrazione avvincente riescono a dipingere vividamente in immagini mentali l'umanità soggiogata dall'essere senza nome. Alcune sequenze sono assolutamente riuscite e perciò terrificanti: l'annegazione forzata dei passeggeri della nave è forse la più travolgente. La storia viene raccontata di volta in volta dal punto di vista del mostro o da uno degli uomini schiavizzati, il che rende perfettamente la sprezzante tracotanza del carnefice alieno mentre la vittima annega la propria coscienza in un terrore continuo. Il finale è forse prevedibile ma in linea con il genere. |
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