20 Settembre 2013, 14:54:49Commento scritto da adso
Voto: 10.00
Semplicemente un capolavoro. Unico nel suo genere
 
01 Dicembre 2011, 09:29:43Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
Eccezionale !!
 
02 Agosto 2011, 09:12:16Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00

Leggere questo inconsueto romanzo di Dick da un po' la stessa sensazione che si prova dal barbiere a guardare il gioco degli specchi contrapposti che riflettono la stessa immagine all'infinito.
Nel mondo in cui le forze Alleate hanno vinto la seconda Guerra Mondiale (il nostro), l'ucronia è rappresentata dal romanzo di Dick che racconta di un universo parallelo in cui invece hanno trionfato quelle dell'Asse; ma in questo stesso universo l'ucronia è, a sua volta, rappresentata dal libro proibito La cavalletta non si alzerà più, che descrive un mondo simile ma non identico al nostro, un mondo ipotetico in cui gli Alleati hanno vinto ma che non è l'esatta copia del nostro universo.
Non è difficile, da qui, riuscire ad immaginare una successione infinita di universi che si riflettono l'uno sull'altro avendo come superficie riflettente dell'uno nei confronti dell'altro un romanzo di fantascienza che rovescia l'esito della Seconda Guerra Mondiale: una serie di universi che gradualmente sfumano all'infinito differendo l'uno dall'altro per alcuni particolari, senza possibilità di averne due identici.
La genialità del romanzo di Dick, al di là dello spunto eccezionale e della magistrale descrizione della vita americana sotto la dominazione dell'Asse Nazista-Nipponico, è proprio questa: riuscire a dare una idea dell'infinito e delle realtà parallele tanto potente da essere praticamente autoesplicativa.
Purtroppo, tuttavia, il libro risente (più di altri) della particolarissima tendenza di Dick a non seguire uno stile narrativo descrittivo ed a non raccontare una trama con un inizio ed una fine, ma piuttosto a fornire una serie di elementi su cui il lettore è chiamato a dare una sua propria interpretazione.
E' facile quindi che i lettori non abituati a questo genere di narrazione (tipico di storie come "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" o anche lo stesso "Ubik") possano smarrirsi nel gioco degli specchi, rimanendo intrappolati in una selva di immagini suggestive si, ma prive di un significato in se stesse e finire quindi per considerare il romanzo come un puro nonsense privo di trama.
A me personalmente il libro è piaciuto moltissimo, ma penso che uno spunto del genere avrebbe meritato maggiore approfondimento e che forse questa volta Dick avrebbe potuto fare qualcosina in più per arricchire la trama e magari tentare di creare una trama più "abituale" come del resto era capacissimo di fare (vedi "Il cacciatore di androidi" e "L'uomo dei giochi a premio").
Insomma un ottimo romanzo, ma che mi da tanto la sensazione di occasione sprecata.
 
05 Luglio 2007, 09:25:49Commento scritto da Stormbringer
Voto: 9.00
Autore in gran forma , libro consigliatissimo
 
Utenti cui piace il libro
Utenti cui non piace il libro