Azione rocambolesca, trama incalzante e un po' sconclusionata, finale sorprendente in stile "deus ex machina": in questo romanzo gli elementi caratteristici di Van Vogt sono tutti presenti. Questa volta, però, il romanzo s'incentra sugli sbalzi temporali (inutilmente complicati perché campati per aria) anziché su battaglie intergalattiche, e manca di quel "senso del meraviglioso" che faceva perdonare al suo autore incongruenze e soluzioni stiracchiate. Anche la tensione dello sviluppo lascia a desiderare.
In definitiva, un romanzo minore di Van Vogt (come testimoniano le sole due edizioni antiche di Urania e la ristampa di Fanucci nel '91) |
Interessante libro dalla trama un pò troppo complessa, per i numerosi salti avanti e indietro nello spazio-tempo (in barba a qualsaisi paradosso temporale) e per le complicate relazioni tra i diversi popoli in contrasto nella storia millenaria tracciata da questa cavalcata nel tempo. Il protagonista, Morton Cargill, attraverserà suo malgrado tutta la storia dell'umanità, sempre a caccia della comprensione di un futuro sfuggente, mutevole e per lui minaccioso, balzando di millenni in cerca della sua salvezza e redenzione. Tutto in realtà ruota intorno a lui, passato e futuro, e la sua fuga dalle conseguenze dell'incidente mortale che segnerà il destino del mondo, in pieno stile "efetto farfalla", diventerà la storia dell'evoluzione dell'Uomo verso un livello superiore di conoscenza e comprensione. Onirico, visionario, incalzante e con un inaspettato finale a tutto tondo, in pieno stile Van Vogt. Da rileggere senza l'assillo dello sviluppo della trama, per apprezzare meglio gli snodi del percorso evolutivo tracciato. |