Gibson parte come al solito da spezzoni di vita di personaggi separati che finiscono poi per collimare. Meccanismo questo che all'inizio ha messo un po' alla prova il mio coinvolgimento nella storia, poi però ha iniziato a ingranare e, seppure a fatica mi ha preso. Le scene sono molto "cinematografiche", cioè cariche di dettagli, e le azioni concitate (meglio però la parte finale, un po' più avventurosa). Ci vuole un certo impegno a tenere sotto controllo la serie di intrighi orditi dall'autore e sarebbe meglio aver letto i precedenti "Neuromante" e "Giù nel ciberspazio". |