15 Luglio 2012, 10:03:21Commento scritto da mitd
Voto: 9.50
I libri di Kurt Vonnegut, per me, sono un'esperienza mistica (aggettivo che l'autore disapproverebbe: diciamo allora che mentre li leggo spesso il cuore accelera, come se fossi innamorato). Tutto è straordinario: i temi trattati, la struttura scelta per la narrazione, la lievità di stile e parole per esprimere concetti di sostanza o scandagliare senza retorica l'umanità dei personaggi.
In Ghiaccio-nove avanziamo di episodio in episodio, ciascuno lungo al massimo un paio di pagine. Sono tasselli minimali di un mosaico, il quadro di un puntinista. Nelle mani di Vonnegut, però, ciascuna macchia di colore possiede vita propria. La storia di dipana avvincente seguendo la logica frammentaria imposta dall'autore, e il risultato finale è affascinante. Critica anti-militarista e religione Bokoniana (che invenzione!) sono i cardini del romanzo; il ghiaccio-nove, lo strumento perfetto dell'apocalisse; ironia e prosa fluida, i binari su cui il romanzo scorre veloce dalla prima all'ultima pagina.
 
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