29 Agosto 2019, 12:32:22Commento scritto da tehom
Voto: 5.00
Gratta gratta sotto la superficie dell'inglese medio degli anni '50 del secolo scorso e sotto una sottile patina di perbenismo, conformismo e ingenua fiducia nella mission salvifica e protettrice del governo di Sua Maestà troverai la bestia preistorica disposta a rispondere solo all'istinto primordiale della propria sopravvivenza.
Che questa poi sia vista sempre in balia del caso e della stupidità umana non è certo una novità nella produzione di Maine ( vedere a proposito "Il grande contagio" ).
Il messaggio di fondo di quest'opera a mio modo di vedere è andato perduto, oggi l'umanità è già atomizzata e disgregata  a sufficienza dalle nuove tecnologie, dalla crisi delle ideologie di massa  e dal nuovo ordine economico mondiale per poter pensare ad ogni livello ad una risposta ordinata e razionale degli individui anche al primo insorgere di una crisi di tale portata.
 
27 Gennaio 2014, 13:11:09Commento scritto da and
Voto: 7.50
Bel libro di genere catastrofico/fine del mondo che non risente per niente dei tanti anni di età.
 
06 Gennaio 2013, 01:33:47Commento scritto da Nova68
Voto: 9.00
Magnifico, un romanzo superbo. Malgrado sia stato scritto 55 anni fa, non risente minimanete del passare del tempo, anzi. Tralasciando alcuni manierismi letterari del epoca, tutto scorre liscio e funzionale. Una racconto triste ed angoscainte, che non lascia speranza ne consolazione. Ove si può vedere la genesi e l'evoluzione dell' uomo, medio, che da possibile eletto si trasforma mano a mano in un essere senza scrupoli e privo di morale. C'è da chiedersi, difronte ad una catasfrofe immane, ognuno di noi, come reagirebbe? Essere nella posizione di "eletti" e quindi salvati da una morte certa, muterebbe gli aninimi, trasformando l'uomo in un egoista senza scrupoli pronto a tradire gli amici i colleghi o gli stessi parenti, pur di salvarsi? Oppure si potrebbe avere una reazione insurrezionalista in modo da poter cercare di salvare (in questo caso è chiaro, la salvezza non esiste, per l'uomo medio, l'elite ha già deciso chi e cosa) o promuovere un tentativo di giudicare chi più meritevole? Sarei propenso ad affermare che la seconda ipotesi è pura utopia, l'istinto alla sopravvivenza, cancella forme e costrizioni morali. L'uomo di fronte a certe situazione, farebbe di tutto per salvarsi, non tralascerebbe nessun tentativo, Nessuno.
 
14 Dicembre 2009, 11:07:54Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Sicuramente bello e originale l'incipit del romanzo con la catastrofe che si intuisce appena ma ancora non si vede, poi, però, via via l'attenzione della storia si sposta verso aspetti più propriamente psicologici, rivelando come i valori umani possano essere radicalmente modificati da una situazione in cui entra in ballo la sopravvivenza.
Attraverso l'esperienza del protagonista assistiamo al classico clichè di gran parte dei romanzi catastrofici, con la rovina incipente che bussa alle porte della civiltà e l'umanità che si divide inesorabilmente in due categorie: quelli che grazie ai propri mezzi, alla propria influenza politica ed alla propria posizione sono i maggiori candidati alla sopravvivenza e tutti gli altri, le masse dei derelitti sacrificabili che devono essere ingannati sino alla fine per non ostacolare le operazioni degli altri.
La particolarità della sciagura, infatti, regala all'umanità alcuni mesi in più per potersi organizzare, ma assai realisticamente ed altrettanto crudamente, gli sforzi congiunti dei governi della Terra vengono immediatamente rivolti non già a tentare un impossibile recupero della situazione, ma bensì a garantire a pochi eletti, scelti con criteri discutibili una agiata sopravvivenza.
Il protagonista si accorgerà a sue spese di come tra i privilegiati (di cui viene chiamato a far parte) e gli emarginati il solco sia profondissimo, ma anche di come, in realtà, sia molto facile passare dall'una all'altra sponda, attraverso un semplicissimo ribaltamento dei propri valori e della propria coscienza.
Il finale amarissimo ci lascia con l'impressione di aver letto una storia vera, cruda e realistica che, pur senza essere un capolavoro assoluto, si ricorda anche a distanza di anni.
 
10 Novembre 2008, 22:00:50Commento scritto da tripode33
Voto: 8.50
Un libro che si legge tutto in un fiato. Sana fantascienza "catastrofista" ma non stupida.
 
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