11 Gennaio 2024, 18:57:44 | Commento scritto da capricorno52 |
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Romanzo che non mantiene le premesse , eppure l’ idea era interessante. La Terra è morta da tempo. Su un pianeta coloniale, un gruppo di uomini ha acquisito il controllo della tecnologia, si è reso immortale e ora governa il proprio mondo come divinità del pantheon indù. Solo uno osa opporsi: colui che una volta era Siddhartha e ora è Mahasamatman, Vincolatore di Demoni, Signore della Luce. Lo svolgimento della trama è caotico , la fusione tra religione, filosofia e mito, solo in parte assume un aspetto epico e rimane avvincente fino alla fine , ne consegue che la narrazione di Zelazny assume un aspetto disordinato e si disperde in rivoli e rivoletti appesantendo il contesto con una prosa che talvolta rasenta l'incomprensibile. La storia dello stesso protagonista Siddartha , che assume in momenti diversi piu’ identità , non sempre riconducibili alla storia principale crea una ulteriore confusione, inoltre la volontà di Zelazny di dare spazio ad altri personaggi , dei , semidei , guerrieri, saggi e filosofi , si è tramutata a ben vedere in uno strafare non necessario ai fini della trama principale. Gli elementi fantascientifici e tecnologici presenti, sono abbastanza coerenti purchè vengano interpretati e mediati attraverso la famosa frase di Arthur C. Clarke “la tecnologia avanzata è indistinguibile dalla magia. Dispersivo e confusionario , è stata una fatica leggerlo con la dovuta attenzione , una promessa mancata. | |||||||
16 Gennaio 2023, 18:04:01 | Commento scritto da astrologo |
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per me è risultato ostico, lì'ho abbandonato a pag15,,, | |||||||
25 Gennaio 2020, 17:14:52 | Commento scritto da cat |
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Non ho conoscenza dei miti indiani. La storia mi è risultata incomprensibile | |||||||
19 Novembre 2019, 15:31:53 | Commento scritto da nickel |
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Non è stato semplice entrare nel mondo ricreato dal romanzo, il primo capitolo l'ho dovuto rileggere; però poi è incredibile e molto ben fatto. | |||||||
21 Luglio 2014, 21:54:01 | Commento scritto da PabloE |
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28 Maggio 2011, 12:02:37 | Commento scritto da Arne Saknussemm |
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Bisogna districarsi tra una trama complessa ed una scrittura ricercata ma il gioco vale la candela. Religione, filosofia, miti e SF fusi in un romanzo davvero molto bello e particolare. Uno di quei romanzi che va certamente riletto piu volte. | |||||||
21 Marzo 2011, 19:55:52 | Commento scritto da maxpullo |
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Questo romanzo più di tutti gli altri libri che avevo avuto modo di leggere in passato mi ha definitivamente convinto che Zelazny non fa proprio per me. Sebbene infatti, mi fossi accostato alla lettura con molta diffidenza dopo diverse delusioni del passato, devo dire che il libro ha saputo convincermi che esiste uno Zelazny in qualche modo "diverso" da quello che aveva prodotto micidiali abominii come "Strada senza fine" e "Terra di mutazioni"; ma questa "diversità" non è stata comunque sufficiente a farmi riconsiderare il mio giudizio complessivo sull'autore e nè a mitigare la noia che ha accompagnato gran parte della lettura, soprattutto nella seconda metà del libro. L'idea di fondo è semplicemente geniale: far rivivere il fantasmagorico pantheon dell'induismo sotto l'egida della più pura fantascienza. Ed anche se le spiegazioni circa il funzionamento degli "Attributi" delle varie dività sono totalmente assenti, la trovata rimane assolutamente valida e godibile e rappresenta uno punti di forza del romanzo. L'altro punto di forza, a mio avviso, è rappresentato dall'ampiezza di questo pantheon e dalla descrizione efficacissima del modo in cui la religione indù, attraverso una distorta applicazione della tecnologia, viene imposta al mondo come pretesto per dominarlo ed assoggettarlo al volere di pochi: la macchina per la lettura del pensiero e quella per la trasmigrazione delle anime in corpi diversi divengono gli strumenti per attuare la dottrina del karma e per consentire ai pochi che governano di mantenere il predominio sugli uomini comuni. Ma se l'intuizione di Zelazny è eccezionale e molte delle descrizioni delle battaglie posseggono l'afflato lirico del poema e ricordano le grandi guerre de "Il signore degli anelli", tutta la meravigliosa costruzione si sfalda come d'improvviso per l'incapacità dell'autore di saper gestire in modo adeguato la narrazione. Soffermandosi su storie a mio avviso secondarie e glissando rapidamente sugli eventi principali, disperdendo la narrazione in rivoli e rivoletti ed appesantendo il tutto con una prosa che talvolta rasenta l'incomprensibile, Zelazny finisce per mettere il sale al posto dello zucchero nell'impasto della torta, rovinandola in maniera irrimediabile. Più volte mi è capitato, infatti, di non riuscire più a raccapezzarmi all'interno della storia sino a domandarmi di cosa si stesse realmente parlando e faticando per riuscire a riprendere il filo della narrazione e non nascondo che in molti punti la noia, in agguato durante tutta la seconda parte del libro, mi ha irrimediabilmente sopraffatto facendomi progressivamente disaffezionare alla lettura. Tutto sommato non mi sento di bocciare questo romanzo, sia per la trovata iniziale che per i numerosi felicissimi spunti sparsi nel testo, ma non riesco proprio a digerire la prosa di Zelazny e rimango deluso nel veder rovinato quello che poteva davvero essere un capolavoro. | |||||||
26 Luglio 2010, 09:40:52 | Commento scritto da iogy |
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Superbo! Magico! e sì...anche fantascientifico....sembra che non ci sia fanta....e invece ta-ta il libro ne è pieno all'inverosimile, dalla prima all'ultima pagina... Magnifico! mai letto un libro in cui stile di scrittura e storia sono così interagenti e si completano a vicenda E' uno di quei libri da rileggere altre cento volte nel corso della propria vita | |||||||
18 Dicembre 2009, 16:31:23 | Commento scritto da attiliosfunel |
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Io l'ho trovato certamente uno scoglio arduo, per via della trama intricatissima e affatto chiara (specie nella caratterizzazione dei personaggi) e del linguaggio altrettanto complicato: ma è stato tuttavia uno dei pochi casi in cui perseverare ha avuto il suo merito. Alla fine l'ho trovato uno dei romanzi più stimolanti da me letti in ambito fantascientico. Forse traviato dal successo di quest'opera, Zelazny ha in seguito ancora la complicazione di linguaggio e trama, ottenendo cose orrende tipo Creature della luce e delle tenebre, dove le qualità di Signore della luce annegano nel mare dei difetti già ivi presenti... Poi ha sterzato ancora verso il commerciale a tutti i costi, con pletore di romanzacci fantasy e di collaborazioni spesso caratterizzate (e rese spesso illeggibili) dalla sua prosa autocompiacente a tutti i costi. | |||||||
11 Agosto 2008, 12:12:34 | Commento scritto da gasp63 |
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Primo libro di Zelazny che leggo. Nelle prime 100 pagine circa ho capito poco. Poi la nebbia ha cominciato a dopanarsi e la storia è diventata abbastanza avvincente. Comunque abbastanza faticoso da leggere. Interessante il conflitto tra gi Dei Indù (guerrieri) e il profeta Buddista (pacifista) | |||||||
11 Aprile 2008, 19:48:30 | Commento scritto da grifone58 |
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A parte il fatto che c'entra poco o niente con fantascienza... è uno dei peggiori romanzi che abbia mai letto, è stato un supplizio arrivare alla fine | |||||||
28 Ottobre 2007, 00:41:20 | Commento scritto da Akanith Wan |
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Un pò complesso ma appassionante. | |||||||
12 Febbraio 2007, 12:55:30 | Commento scritto da georgeorr |
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Bellissimo. Come sempre Zelazny riesce a mescolare tematiche apparentemente astratte e lontane con una profonda umanità. L'ho letto con piacere e interesse, senza maio annoiarmi. | |||||||
08 Gennaio 2007, 15:58:53 | Commento scritto da marsman60 |
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confesso che dopo le prime cento pagine ero confuso dal testo senza una trama logica poi pero' l'autore si e' ripreso dando una trama ed una spiegazione logica alle varie vicende molto ma moooooolllttttoooooo surreali i vari poteri pero' in una storia cosi fantascientifica e con le spiegazioni che si trovano via via nel testo si possono passare. | |||||||
26 Dicembre 2006, 18:55:46 | Commento scritto da texwiller |
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Deludente. L'idea alla base del romanzo poteva anche essere originale ma francamente non è stata ben sviluppata. Un libro forse un po' pretenzioso che cerca di cogliere alcune tematiche filosofico - teologiche proprie dell'induismo e del buddismo. La fantascienza è molto marginale: non è fantascientifica l'ambientazione nè i fantomatici poteri degli déi di cui l'autore non dà nessuna spiegazione logica o pseudo tale... | |||||||
01 Dicembre 2006, 15:12:09 | Commento scritto da dima72 |
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Libro brutto con molti personaggi anche inutili,la trama è banale e non sufficientemente sviluppata,i diversi nomi che hanno quasi tutti i personaggi confodono la lettura e basta.Insignificante | |||||||
21 Ottobre 2006, 09:05:41 | Commento scritto da Darkyo |
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Un buon romanzo di avventura, impreziosito da uno stile mutevole e "filosofeggiante", nonché da una originalissima rivisitazione fantascientifica della mitologia indù. Appassionante e divertente. | |||||||
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