18 Febbraio 2019, 20:55:29 | Commento scritto da nickel |
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Mi è piaciuto molto, anche per la sua crudezza. Un po' troppo veloce alla fine, ma efficace. | |||||||
13 Luglio 2016, 12:09:42 | Commento scritto da Fedmahn Kassad69 |
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Un classico datato 1956, un virus distrugge tutte le graminacee (riso, grano, orzo, avena, ecc.) di conseguenza il mondo viene colpito da una carestia di dimensioni apocalittiche con conseguenze che è facile immaginare, in tre parole fine della civiltà. L'autore narra le vicende di un piccolo gruppo di londinesi che, saputo in anticipo dell'adozione di provvedimenti draconiani da parte delle autorità, decide di fuggire verso una tenuta di campagna ben protetta ed autosufficiente dal punto di vista alimentare. Apparentemente facile, il viaggio dei protagonisti diventa una veloce regressione verso la barbarie e la perdita di umanità, tutto perderà significato ivi compresi i legami di sangue. I superstiti riusciranno a raggiungere la tenuta, ma saranno pallide copie di coloro che lasciarono Londra. Romanzo asciutto ed intenso è ancor oggi godibile malgrado l'età, l'unica nota stonata a mio giudizio è il fin troppo repentino crollo della civiltà che l'autore concentra in pochi giorni, cosa che ho trovato poco plausibile, comunque ripeto grande classico, per cui romanzo consigliato. | |||||||
16 Febbraio 2016, 15:08:16 | Commento scritto da remotino |
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A me è piaciuto! Di fantascienza ce n'è poca se non nello sfondo della storia della catastrofe. D'altro canto sono gli anni '56 e di storie di astronavi ed alieni non era il filone predominante. In alcuni passaggi si percepisce la tensione del racconto. Il finale mi è sembrato troppo brusco, ma lo scopo era raggiunto. | |||||||
20 Maggio 2010, 10:07:45 | Commento scritto da maxpullo |
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Sinceramente mi aspettavo di meglio dalla lettura di questo classico a lungo rimandata. La catastrofe, sebbene originale e ben pensata, è appena accennata e rimane sullo sfondo di una vicenda sostanzialmente psicologica il cui scopo è quello di mostrare l'abbrutimento dei sopravvissuti e la totale perdita dei valori morali che caratterizzano la nostra civiltà. Molto bello e suggestivo l'incipit del romanzo con la descrizione della "vallata" e la storia dei due fratelli e molto efficace anche il finale che, nonostante appaia un po' frettoloso e convulso, riecheggia in parte la storia biblica. Ma la vicenda nel mezzo, con il viaggio degli esuli scampati alla rovina di Londra, appare banale e scontato, nonostante la presenza di alcune scene volutamente "forti". Quello che risulta poco convincente è in effetti la rapidità con cui si sviluppa la storia: è incredibile che l'agonia di Londra e del mondo intero siano liquidate in pochissime righe e ugualmente incredibile è che il protagonista si trasformi, nel giro di poche ore, in uno spietato signorotto feudale senza scrupoli di sorta, capace di uccidere e di decidere per la vita e la morte di chi lo accompagna. Mancano, a mio avviso tutta una serie di descrizioni, sfumature e riflessioni, doverose in un romanzo di questa portata e soprattutto di questa lunghezza. Senza alcun dubbio, non è tra i migliori romanzi di genere catastrofico che ricordi: di sicuro è assolutamente inferiore all'altro libro di John Christopher "Una ruga sulla terra", assai più efficace e convincente. | |||||||
16 Luglio 2009, 13:35:24 | Commento scritto da gasp63 |
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Il parallelo naturale è con il mitico "i sopravvissuti" di Terry Nation dal quale è stata tratta la famosa serie televisiva della BBC a metà degli anni 70. In quel caso il flagello era una malattia umana, in questo una malattia delle piante erbose, ma con conseguenze analoghe sulla specie umana. Unica pecca una eccessiva deriva violenta che ne "i sopravvissuti" non era stata immaginata..almeno non in questi termini. Romanzo forse allungabile con un maggior approfondimento della psicologia dei protagonisti. | |||||||
14 Giugno 2009, 22:27:27 | Commento scritto da rammstein |
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Piacevole. Non sarà un capolavoro, ma nel suo genere l'ho trovato coinvolgente. Lo sviluppo e il cambiamento dei personaggi è probabilmente l'aspetto più riuscito del romanzo. | |||||||
15 Dicembre 2006, 00:21:00 | Commento scritto da pegolo2003 |
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La parte iniziale mi è piaciuta molta,poi ci sono stati dei mutamenti nella psicologia dei personaggi che a mio avviso andavano approfonditi meglio,ma questo avrebbe allungato il romanzo.Con un piccolo sforzo si poteva ottenere qualcosa di più sostanzioso. | |||||||
04 Dicembre 2006, 16:49:55 | Commento scritto da freesmo |
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Mi sarei astenuto dal giudicarlo se non avessi visto coinvolti UMani il cui parere mi sta a cuore. Devo peraltro esprimere il senso di disagio per avere visto compiersi un'evoluzione piscologica di vari personaggi alquanto brusca e ingiustificata. D'accordo sul fatto che circostanze eccezionali producono mutamenti caratteriali altrettanto eccezionali ma... c'è un che di forzato nell'adattamento a tali circostanze, senza un minimo di analisi introspettiva che ne giustifichi i nuovi comportamenti rispetto alla vita precedente. Forse avrebbe richiesto una maggiore, ma non di molto, lunghezza rispetto a quella con cui si presenta ma la qualità dell'Autore la avrebbe ampiamente giustificata. | |||||||
04 Dicembre 2006, 08:43:44 | Commento scritto da Gundam70 |
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Ho gradito molto questo libro, scorrevole e avvincente. La crescita psicologica del protagonista e' interessante, cosi' come il crollo di tutte le barriere che compongono le regole della convivenza all'interno di una societa' "civile". Il libro e' indirizzato a raccontare come raggiungere la salvezza. Sarebbe interessante leggere come riorganizzare il dopo. Ma per questo, vi consiglio di leggervi "L'ombra dello scorpione" di S.King | |||||||
20 Ottobre 2006, 18:47:28 | Commento scritto da Stormbringer |
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Un bel romanzo, il tema apocalittico viene ben sviluppato. La lettura scorre facilmente grazie alla scrittura "facile" | |||||||
17 Ottobre 2006, 10:34:10 | Commento scritto da ky0 |
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Orrendo. Noioso, banale, prevedibile, assolutamente privo di suspence...insomma tempo perso :'( | |||||||
24 Settembre 2006, 10:15:49 | Commento scritto da Paolo-42 |
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Unica pecca del romanzo è una certa cosa alla fine che non mi ha proprio convinto (cosa non posso dirlo per non anticipare la trama ;) ) | |||||||
21 Settembre 2006, 12:55:28 | Commento scritto da npano |
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Romanzo avvincente, si legge velocemente e non delude mai. Il libro non è principalmente incentrato sulla catastrofe provocata dall'epidemia che uccide l'erba, ma piutosto sulle sue conseguenze: caduta rovinosa della nostra civiltà e imbarbarimento delle persone. La storia è la lotta per la sopravvivenza in un mondo dove il bene e il male sono completamente diversi, il nostro protagonista subirà una catarsi necessaria per la sua sopravvivenza. Forse troppo affrettato il disfacimento della società, la carestia sembra arrivare in un attimo. Da leggere !!!! | |||||||
18 Settembre 2006, 20:42:41 | Commento scritto da Darkyo |
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Forse il più bel romanzo catastrofico che abbia mai letto (se si escludono quelli di Ballard). Trama semplice e lineare, stile asciutto e crudo: il virus dell'erba è solo un pretesto per confezionare una storia dura e realistica; la distruzione della civiltà moderna (troppo precaria) è vista in tutte le sue sfaccettature e resa allucinante e credibile attraverso piccoli episodi davvero duri da digerire. Il ritorno dell'uomo alla bestialità (medioevale) pare inevitabile. [Copertina molto bella!] | |||||||
18 Settembre 2006, 19:23:57 | Commento scritto da texwiller |
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Un libro sicuramente originale nell'idea base che poi si perde un po' nelle classica storia della sopravvivenza post apocalittica. Ben caratterizzati caratterialmente i personaggi principali e il loro evolversi durante la vicenda. | |||||||
29 Agosto 2006, 19:59:28 | Commento scritto da Moebius |
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Pur non raggiungendo "l'estetica" di Ballard, un buon romanzo. Ottima l'idea di inserirlo su Urania Collezione. | |||||||
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