17 Febbraio 2021, 16:22:07Commento scritto da zecca_2000
Voto: 6.00
Francamente mi aspettavo di più dall'autore del ciclo dell'Invasione.
la trama, già nota, è quantomai semplice: per un incantesimo (una lotta tra due spade druidiche) una intera legione di soldati romani (con tanto di Gallo al seguito) viene sbalzata in un mondo in cui, guarda caso, il livello di civilizzazione è piu o meno simile, e la società assomiglia molto a quella greco bizantina dell impero romano d'Oriente.
Fatta questa (debole) premessa, il romanzo si sviluppa come un normale romanzo storico avventuroso; l'autore conosce bene la Storia e si vede.
L'elemento fantasy è quasi assente, come peraltro in molti fantasy recenti (e in questo senso Turtledove è stato abbastnaza un precursore): vedi in primi IL TRONO DI SPADE.
Voto sufficiente. Penso che comunque leggerò il secondo capitolo.
Voto 6
 
26 Luglio 2019, 12:38:50Commento scritto da Pio III
Voto: 6.50
Conoscendo l'autore solamente di fama, avevo aspettative molto alte per quanto riguarda l'inventiva e qualche preoccupazione circa la sua scrittura. La lettura del romanzo ha invertito i presunti valori nel giudizio finale. L'autore non ha fatto altro che inserire tre cohortes in un universo fantasy (o se si preferisce, semi-fantasy) come tanti altri, niente affatto diverso da quello del Trono di spade. Proprio come in questa saga, si ritrova lo stesso modo di scimmiottare la storia. Videssos è mutuato da Bisanzio, dai titoli e dalle cariche politiche (con il cambio di una o due lettere) alla geografia della capitale, dalla guardia imperiale Halogoi/Variaghi ai nomi del singoli personaggi o ai plurali di alcuni sostantivi alla greca. L'operazione di per se non avrebbe alcuna connotazione negativa, se non fosse che in una costruzione così fortemente legata all'impero bizantino, risaltano in maniera fastidiosa i luoghi comuni e gli errori della vulgata che ne connotata la conoscenza superficiale.
Altrettanto deludente è il fatto che i personaggi sono estremamente stereotipati: il personaggio principale insicuro nei rapporti personali ma fermo nelle convinzioni morali (l'eroe per noi moderni civili); il centurione tutto d'un pezzo, comicamente autoritario ma professionale, pilastro della "legione"; il Celta erculeo e impavido, ubriacone e donnaiolo, ma fedele e irrinunciabile nelle difficoltà; l'ufficiale di secondo piano, geniale e riflessivo, il medico greco, filosofo e pacifista... solo per parlare dei Romani e senza considerare il cattivo di turno!
E' giusto sottolineare che i personaggi stessi tendono, comunque, a evolvere caratterialmente nel progredire degli eventi.
Nonostante quanto detto finora, il romanzo è scritto bene. Si legge senza intoppi e invoglia a conoscerne il seguito.
 
26 Luglio 2009, 18:51:20Commento scritto da Lov3craft
Voto: 7.50
La terra di Videssos è molto diversa dall'impero romano, ma una buona spada vale in qualunque posto allo stesso modo. Questo è ciò che scopre ben presto Marco Emilio Scauro, al comando della legione romana portata per magia in un mondo sconosciuto, per effetto di un'incantesimo celtico.
Un buon inizio per la saga di Videssos, anche se il libro perde leggermente nella parte centrale, si riprende in maniera più che buona nel finale, lasciando nel lettore la voglia di scoprire ciò che accadrà nei libri successivi.
 
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