17 Ottobre 2018, 12:52:33Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 7.00
La civiltà Qhal fu la prima a colonizzare la galassia grazie alla scoperta della tecnologia dei portali che consentì di collegare tra loro centinaia di pianeti lontanissimi nello spazio e nel tempo. Purtroppo i paradossi provocati dall'abuso dei viaggi nel tempo da parte dei Qhal distrussero il continuum spazio-temporale causando la rovina dei Qhal e di gran parte dei mondi da loro colonizzati.
I Qhal scomparvero, ma le Porte restarono in piedi e pericolosamente attive.
L'umanità riuscì a riscoprire i portali e rendendosi conto della loro pericolosità selezionò una task force di 100 elementi per procedere alla loro chiusura definitiva.
Logorati da quest'immane compito, col tempo di questi 100 rimase in vita soltanto Morgaine, una donna totalmente dedita alla propria missione, dallo spirito oppresso dalle catastrofi provocate dalle sue attività ma comunque determinata, salda ed ancora pronta a tutto per chiudere tutti i portali fino all'ultimo.
In questo romanzo, il secondo della saga, Morgaine e il suo scudiero Vanye, arrivano sul pianeta di Shiuan, un mondo morente a causa di uno dei suoi satelliti  che, fuoriuscito dalla propria orbita, sta provocando inondazioni e terremoti che peggiorano di anno in anno.
Incuranti di ciò, Morgaine e Vanye si mettono alla ricerca del portale per procedere alla sua chiusura.
Romanzo classificabile come Science Fantasy, Il Pozzo di Shiuan gode di un background quantomai affascinante ed evocativo reso con stile elegante e raffinato dalla Cherryh, però, a mio giudizio, è penalizzato  da una brevità forse eccessiva (nel 1978 la moda dei romanzi fiume nella letteratura di genere fantastico non aveva ancora preso campo) che ne ha mortificato le grandi potenzialità.
Per esempio, gli eventi vengono visti quasi esclusivamente attraverso gli occhi di Vanye, una figura se vogliamo secondaria che impedisce a noi lettori una visione completa degli eventi,  cosa sarebbe stato questo romanzo, o meglio questa saga se l'autrice avesse inserito anche il punto di vista di Morgaine, che invece resta distante e misteriosa sullo sfondo?
A mio giudizio ci troveremmo di fronte ad un capolavoro assoluto, così invece ci accontentiamo di un romanzo buono all'interno di una saga gradevole e con tanto amaro in bocca per le tante potenzialità inespresse.
 
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