02 Giugno 2023, 16:26:29Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.00
Lanier, con Il viaggio di Hiero, scrive una storia di avventura, con tutti i topoi del racconto fantasy ma i cui prerequisiti derivano tutti dalla fantascienza, più precisamente dal sotto genere post apocalittico.
Cinquemila anni nel futuro, dopo un catastrofica apocalisse nucleare, troviamo in nostro pianeta profondamente cambiato nella flora e nella fauna che faticosamente stanno ripopolando le terre devastate. Tutti gli esseri viventi sopravvissuti alla devastazione nucleare, compreso l'Uomo, ne sono stati mutati fisicamente e o nella psiche a causa delle radiazioni. Radiazioni per cui vi sono parti del pianete ancora inabitabili.
Le mutazioni e l'evoluzione anno portato in dono all'uomo la telepatia, con la quale, dopo un duro apprendistato è possibile comunicare con il mondo animale. Mondo animale tra cui molte specie hanno acquisito una intelligenza paragonabile a quella umana. Molte di queste specie animali convivono e collaborano in un precario equilibro con gli esseri umani.
La maggior parte della conoscenza di prima della catastrofe è andata perduta e le società civilizzate sono divise in piccoli insediamenti che hanno pochissimi contatti con l'esterno.
Il nostro eroe Hiero è un prete guerriero che proviene da uno dei piccoli insediamenti federati nella repubblica di Metz, quello che una volta era il Nord del Canada, egli è stato scelto per viaggiare verso sud, verso le terre desolate e contaminate degli ex Stati Uniti per recuperare antiche tecnologie informatiche.
Durante tale spedizione ardua e pericolosa, Hiero farà amicizia con improbabili alleati, ben visualizzati nell'immagine di copertina di Thole e combatterà ogni sorta di esseri malvagi umani e non, le mutazioni non hanno portato verso l'evoluzione solo razze animali ben disposte verso l'uomo.
Queste le premesse per inquadrare una storia immaginifica, dalla trama semplice e lineare, e dalla prosa scorrevole e ricca di avventura e azione.
Il viaggio di Hiero è una classica storia d'avventura, nella tradizione dell'età d'oro della science fiction.
I personaggi sono bidimensionali ma tratteggiati con amore e l'ambientazione è progettata con un'immaginazione mozzafiato.
Un lieto fine non è mai in discussione, anche se la missione ufficiale di Hiero di ricercare e riattivare i mistici «computer» pre apocalittici sembra un po' bizzarra. Anche il messaggio ecologico sembra impostato e ingenuo, ma questa era la tendenza negli anni '70 del secolo scorso.
Tutto ciò non toglie nulla al piacere della lettura, che tutto sommato regge bene lo scorrere del tempo.
Il finale non finale apre le porte al proseguo della narrazione in Il ritorno di Hiero. La duologia si sarebbe dovuta, nell'intenzione dell'autore, completare in una trilogia che però non ha mai visto la luce.
Sono contento di essermi finalmente tolto la voglia di leggere questo romanzo, e tutto sommato ne sono rimasto sufficientemente soddisfatto, tanto da leggerne il suo seguito? francamente non lo so. Per il momento lo aggiungerò alla mia lunghissima coda di lettura.
 
12 Febbraio 2020, 23:45:33Commento scritto da zecca_2000
Voto: 8.00
Bellissimo romanzo di fantascienza pura (chissà perchè all'inizio la Fantacollana pubblicava FS, soprattutto se post apocalittica, vedi questo e DAVY...bah).
Che dire, gli ingredienti ci sono tutti:
il lontano futuro, post apocalittico, co un numero immenso di mutazioni
Un personaggio accattivante, che seguendo la lezione di Leibowitz appartiene al clero
Una bella ragazza, che fa perdere la testa al  nostor eroe
Due personaggi spalla simpatici anche se non propriamente umani
Tanta, tanta avventura, ma anche molti spunti di riflessione sull'etica del progresso.
8
 
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