05 Febbraio 2016, 08:45:00Commento scritto da Rocheta
Voto: 7.00
Non ho ancora letto la saga del pianeta Tschai, per cui non sono in grado di fare un paragone tra i due cicli, ma in ogni caso questa trilogia del mondo di Durdane mi ha favorevolmente impressionato. Usi e costumi dei popoli del pianeta si scoprono a poco a poco e Vance non si dilunga in noiose spiegazioni preferendo descrivere il tutto con grande naturalezza. La storia in se è molto intrigante e la lettura scorrevole, anche se la vicenda è intrisa di termini e denominazioni che per fortuna non è sempre necessario memorizzare. Libro altamente consigliato.
 
09 Aprile 2013, 14:24:37Commento scritto da Nova68
Voto: 7.00
Ecco i voti dei tre romanzi:
A dire il vero, il mio voto sarebbe 6/7. Il romanzo parte bene e presenta il protagonista sin in giovane eta, usi e costumi del suo popolo, religione, morale etc. A poco a poco si intravedono i contorni del mondo di Durdane, i cantoni le leggi regionali, fauna, mezzi di trasporto, un mondo che si apre a poco a poco e si intravedono le bellezze naturali, le città. Si fa conoscenza dell Anome e del bizarro sistema legislativo, torc compreso. A mano a mano che si prosegue con lal ettura, il protagonista e le sue avventure scorrono fluide e veloci. Sino a giungere troppo velocemente alla fine, già la fine... Purtroppo come mi è capitato di leggere, il finale, od i finali di Vance, sono il suo tallone d'achille. Troppo striminzito, troppo tirato via, troppo breve e poco soddisfacente. Voto 7
Seconda parte del ciclo di Durdane. Vance come al solito è meraviglioso nel costruire, nel dipingere con dovizia di particolari e padronanz,a un mondo esotico, con la forza dei suoi paesaggi, le sue città,il folklorei dei suoi cantoni. Dalle pagine emergono colori, suoni, sapore dei cibi ed ordori dei mercati. Sembra di vivere il romanzo, intrisi dal Mondo di Durdane. Un romanzo che mette in risalto la presa coscienza dei suoi abitanti con l'abbandono del giogo coercitivo dei Torc e la presa di coscienza ,la necessita di combattere da soli la propria guerra contro un invasore inarrestabile. Purtroppo come al solito, il finale è troppo faragginoso e tirato via, poco incisivo ed alquanto deludente. Vedremo se con l'ultimo capito Vance riuscirà con una chiusura migliore rispetto ai due capitoli appena conclusi. Voto 7,5 - Terzo e conclusivo romanzo della saga di Durdane. La prima parte del romanzo, inizia come una "cerca" ed il terrestre Ifness, si ritaglia una parte da protagonista, mettendo mometanemante il buon GE (utilizzo le iniziale perchè un nome così impronunciabile lo poteva tirar fuori solo Vance) in secondo piano. Dopo una serie di avventure "minori" il campo aperto viene lasciato a GE il quale, scordandosi di essere un musico, si lancia in avventure mirabolanti spingendosi "dove nessuno è mai giunto prima". Ed in effetti così è. Ovviamente le cose vanno per il meglio ed il finale è in linea come gli altri due della saga, spiegazione succinta di tutto in meno di due pagine, et voilà... Diciamo che io avrei fatto un altra scelta ed il nostro GE lo avrei lasciato nel dubbio sulla sorte dell'amico (!?). Ma io non sono Vance ...Quindi se voleteu na lettura scorrevole e divertente con dei finali liquidati in poche pagnie, ecco il romanzo che fa per Voi. Consiglio però di leggerli in sequenza, non si possono gustare gli avvenimenti leggendoli a caso. Voto 7 - Mezzo voto in meno per i finali affrettati e perchè da Vance mi aspetto/aspettavo sempre di più
 
29 Luglio 2011, 12:35:53Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50

Il mondo di Durdane - 7
Per chi ha già letto il ciclo di Tschai e quello dei Principi Demoni, questo romanzo potrà forse sembrare un po' fiacco: su Durdane, infatti, non c'è nè la variopinta varità razziale del pianeta Tschai e nemmeno c'è quella grandiosa vastità che sottende un po' tutta la galassia in cui è ambientata la saga di Gersen. Eppure, questo pianetino popolato (per questo primo capitolo) solo da uomini e suddiviso in comunità più o meno distinte tra loro, riesce ugualmente ad ispirare quella giusta dose di fascino che invoglia alla lettura.
Con il consueto stile rapido e lineare Vance non si dilunga in spiegazioni, ma, come al solito, lascia cadere fatti e tradizioni lì, come se fosse roba di tutti i giorni, mettendo solo qualche noticina qua e là per spiegare termini altrimenti incomprensibili: in questa maniera egli riesce a costruire un mondo partendo praticamente dal nulla, facendolo vivere al lettore, tuffandocelo direttamente dentro ed invitandolo a guardare quello che c'è.
Si finisce quindi coinvolti nell'epopea del giovane protagonista quasi senza accorgersene, è si è praticamente costretti a vivere al sui fianco le sue avventure in un mondo quantomeno bizzarro e governato da un uomo la cui identità è segreta, l'Anome.
L'unica nota stonata del libro è la consueta "facilità" con cui il protagonista riesce a districarsi e ad ottenere ciò che vuole, acquisendo avventura dopo avventura, grazie alla propria astuzia, sempre più potere sui suoi avversari, ma questa è una caratteristica propria delle storie di Vance, più che un difetto.
Un romanzo buono e avvincente che lascia ben sperare per i successivi.

Il popolo di Durdane - 6,5
Il libro parte benissimo e con un crescendo di trovate mirabolanti ci proietta alla scoperta di quei particolari del pianeta Durdane rimasti incogniti nel primo volume. Da apprezzare in modo particolare la narrazione dell'evoluzione della politica del maggior continente del pianeta e del conseguente passaggio dalla realtà cantonale governata in modo approssimativo dall'Anome ad una forma di governo più vicina ad una idea di giustizia e libertà: la trasformazione del pianeta e la reazione alla misteriosa invasione dei tremendi Roguskoi passano, infatti, da un nuovo concetto di unità e di coscienza civile che corrisponde al riscatto dei valori dell'esistenza umana.
Purtroppo il romanzo cala un po' nel finale perchè Vance, anzichè semplificare e chiudere in bellezza con l'epica lotta di conquista della libertà da parte del popolo di Durdane, continua ad introdurre nuovi elementi, lasciando intuire un mistero cosmico di chissà quali proporzioni sino al punto da non riuscire più a gestire bene la narrazione, facendo sparire alcuni personaggi che sembravano avere un ruolo importante e facendo subire al proprio protagonista un inspiegabile cambiamento di indole, destinato a ripercuotersi tragicamente nelle vicende del volume conclusivo.
Discreto e godibile, ma in discesa rispetto al primo capitolo.

Asutra - 6
Con un inspiegabile cambio di registro ed un quantomai inopportuno "tuffo nello spazio", lontano dalla superficie del pianeta Durdane, Vance finisce per rovinare quasi del tutto quella che poteva essere una storia avvincente e ricca di fascino.
Il problema di fondo di questo "Asutra" è il fatto di vedere una trama che continua ad arricchirsi pagina dopo pagina, in una sorta di folle frenesia narrativa in cui i misteri continuano ad accavallarsi sino ad un finale convulso che non solo non scioglie tutti i nodi, ma delude per la triste sorte del protagonista, "vittorioso quasi per caso" e proiettatto alla infruttuosa ricerca di un qualcosa che nemmeno lui (e nemmeno l'autore probabilmente) sa cosa sia.
L'impressione è che Vance si sia lasciato prendere un po' troppo la mano e così, alla fine, le picaresche avventure di Gastel Etzwane, inserite in un non ben precisato conflitto cosmico, finiscono per apparire frenetiche ed insensate al punto che ci si domanda come sia possibile che un ciclo iniziato così bene finisca con una frittata di queste proporzioni dopo essersi sgonfiato inesorabilmente un capitolo dopo l'altro.
Voglio essere sincero con me stesso sino in fondo: se sulla copertina non ci fosse stato il nome di Vance, non sono certo che la valutazione finale sarebbe stata di sufficienza...
 
30 Maggio 2006, 08:38:28Commento scritto da nemesis
Voto: 7.50
Storia carica di particolari interessanti, come del resto ci ha ben abituato Jack Vance.
Non a livello del ciclo di Tschai, ma comunque molto scorrevole e con riferimenti (anche non espliciti) veramente di classe.
 
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