27 Novembre 2018, 19:25:38 | Commento scritto da galions |
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Come scrivere un romanzo contemporaneo su una creatura che dovrebbe risalire al Cretaceo? Steve Alten ha certamente avuto un'idea interessante. Ovvero immaginare uno squalo di dimensioni ciclopiche che, vivendo negli abissi oceanici, si è sottratto all'estinzione di massa dei grandi sauri della preistoria. Inoltre avendo bisogno di vivere in acque a temperatura relativamente calda, Alten ha immaginato di confinare l'habitat di questo gigantesco predatore alle acque riscaldate dalle sorgenti sulfuree che sgorgano in prossimità delle faglie della crosta terrestre. Quindi le acque più fredde impediscono allo squalo preistorico di risalire in superficie allargando pericolosamente il suo terreno di caccia. Fin quì l'idea brillante di Alten tutto sommato funziona. Il romanzo è scorrevolissimo e pieno di colpi di scena. Talora anche troppi e discutibili. Purtroppo il confine tra il sorprendente ed il ridicolo è quanto mai sottile e l'autore lo supera a più riprese. Capisco la voglia di stupire e di descrivere un autentico mostro assatanato, ma in qualche passaggio questo romanzo si trasforma in una sceneggiatura di un film di serie B. Anche i personaggi sono descritti in un modo eccessivamente semplicistico, ci sono i buoni ed i cattivi rigidamente separati con l'accetta. Il finale poi è davvero sconcertante e pesa sul giudizio complessivo. Resta il fatto che la lettura è rilassata e senza pensieri. Ma solo questo non basta a fronte di un simile repertorio di castronerie. | |||||||
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