14 Maggio 2014, 00:46:32Commento scritto da Sherdan
Voto: 7.50
Non è semplice dare una votazione complessiva per un intero ciclo che copre una arco di 13 anni da primo all'ultimo romanzo e che presenta un'evoluzione di stile e sensibilità in ogni suo episodio. I primi due romanzi giocano tutto sull'effetto paradossale e surreale di un umorismo che stà in bilico tra i Monty Python e Jerome K. Jerome, il tutto condito dalla ricerca della domanda "essenziale" sul senso della vita ecc.. un pò buttata così, senza particolari slanci metafisici. L'elemento più deludente sono i personaggi: decisamente bidimensionali, non sembrano avere una personalità nè particolare profondità di sentimenti, se si esclude l'eccezionale robot Marvin. Il protagonista Arthur è solo un pupazzo sballottato dagli eventi, un pò "opaco" e a dir poco fastidioso nella sua chiusura mentale. Ma la vera protagonista resta la "Guida Galattica" che con le sue digressioni esilaranti donano alla narrazione quel tono scanzonato e surreale che tanti decantano nelle opere di Douglas. Poi il registro cambia nel terzo e quarto romanzo. Finalmente un climax ascendente, i personaggi iniziano ad inspessirsi e la trama si fà meno nebulosa e incerta con una giusta dose di azione e patos. Contemporaneamente l'umorismo si riporta nei "ranghi" e, purtroppo, le belle digressioni della Guida iniziano a diradarsi fino a sparire del tutto. Così anche la strana vena satirica sulla società umana, dipinta a grossi tratti nei primi romanzi, và spegnendosi. Nel quarto romanzo irrompe finalmente Arthur, maturo e sensibile, capace di provare un sentimento bello e profondo e la scrittura si fà a tratti persino poetica. A questo punto non pare più di leggere lo stesso autore di "Guida Galattica per autostoppisti", la maturazione si è compiuta e finalmente sembra che il ciclo si stia per avviare ad una degna conclusione...ma ecco che l'ultimo romanzo ci sbatte una bella porta in faccia. Una serie di vicende sconnesse e un pò prolisse ci porta ad un finale assurdo e del tutto incomprensibile che ti lascia l'amaro in bocca e ti fà sperare che forse solo la prematura scomparsa dell'Autore ci abbia sottratto il degno capitolo conclusivo della storia.nCosa mi resta quindi di tutto questo rutilante ciclo ? L'amore per la "Guida" e un bel 42 da mettere sopra tutto quello che vorrei comprendere della vita, l'universo e tutto quanto.  
 
09 Settembre 2013, 15:24:51Commento scritto da fabri
Voto: 8.00
romanzo di grande ironia, ottima fantascienza, spassosa
 
07 Maggio 2011, 12:36:51Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 7.00
Lo humor inglese non mi fa molto ridere... ne sorridere.
Il romanzo è composto da una lunga serie di gag e situazioni surreali. Alcune mi hanno davvero divertito (ad esempio il dialogo tra Pensiero Profondo ed i filosofi), altre mi hanno infastidito (la ricorrente gag dell'orologio digitale), altre ancora mi hanno lasciato indifferente (la poesia Vogon, i polizioti sensibili...). Alcune cose poi sono poco intelligibili, vedi il nuovo significato attribuito all'acronimo VIP.
L'autore gioca con i vizi, le virtu', i vezzi e le manie del genere umano e con gli stilemi della SF classica.
Parla della Vita, dell'Universo e di Tutto Quanto.
La trama sembra improvvisata, sembra andare avanti trascinata dalla fantasia di Adams, pagina dopo pagina, senza una meta precisa.
Ed ecco quella che secondo me è la vera forza del libro: la sfrenata e paradossale fantasia di Adams, la forza visionaria di certe scene, Adams è come un fantino che con il suo frustino fa galoppare la nostra fantasia come pochi altri sanno fare.
E proprio perchè salta tranquillamente di palo in frasca riesce a mettere in scena una quantità di situazioni enorme, impensabile per un "normale" romanzo di SF di circa 200 pagine.
 
16 Febbraio 2006, 11:47:16Commento scritto da francibass
Voto: 9.50
Molti non amano la fantascienza, moltissimi non amano - né capiscono - l'ironia. Ebbene queste due categorie dovrebbero astenersi dal giudicare i lavori di Adams, perché qui di ironia e soprattutto di fantascienza, ce n'è moltissima. E come si fa a giudicare qualcosa che non si capisce? L'opera del buon vecchio Douglas non è semplicemente una serie infinita di gag inanellate senza soluzione di continuità, ma è la trasposizione dei difetti dell'umanità a livello galattico, dove la fantascienza è l'unico scenario possibile per rappresentare tanta fervida immaginazione. Inoltre la serie della Guida non è priva di una sua coerenza interna, di una evoluzione dei personaggi e di una visione escatologica che dà risposte alla storia ed alle domande fondamentali, nella migliore tradizione fantascientifica. Ripeto: chi non capisce, si astenga...
 
09 Gennaio 2006, 13:25:41Commento scritto da Lazarus
Voto: 6.00
Un genere di Humor inglese che, romanzato, probabilmente perde di efficacia. Parafrasando una celebre rivista di enigmistica sono risate a denti stretti. Qualche spunto di riflessione ma una trama estremamente ridotta all'osso.
Nonostante lo giudichi passabile non ho l'impellente necessità di leggerne il seguito.
 
21 Aprile 2005, 14:27:38Commento scritto da Stormbringer
Voto: 9.00
Primo di un ciclo stupendo , romanzo avvincente, forse più adatto ai giovanissimi , che ti lascia a bocca aperta , l'immaginazione vola tenuta per mano da un Adams superbo .
 
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