| Il tema delle realtà alternative è un gioco intrigante, aperto per natura a infiniti sviluppi. Quest'antologia è ben curata, come del resto l'intera collana (il cui pregio maggiore è di pubblicare romanzi brevi che non trovano spazio altrove), ma i racconti non sono sempre di alto livello malgrado gli autori famosi. Su tutti emergono James Morrow, Nancy Kress, Greg Bear, e gli (a me) sconosciuti Stephen Benét, Carter Sholz e Brad Linaweaver. Il racconto di quest'ultimo, in particolare, mi sembrato il solo davvero originale nella pletoria di ucronie naziste e/o tipicamente americane che affollano la seconda parte del volume (anche quella di Turtledove aveva buone premesse, ma il finale è inconcludente). Degne di nota sono le riflessioni di K.S. Robinson in "Il Lucky Strike", se non fosse che ci si arriva tra gli sbadigli. In conclusione: una parte è da 8, l'altra da 5. |
