17 Marzo 2015, 03:04:42Commento scritto da adso
Voto: 10.00
Perché distruggere i libri? Perché rappresentano,per l'uomo, la possibilità di dare spazio alla propria immaginazione, ma l'immaginazione genera curiosità e, quindi, domande, anche scomode, che necessitano di opportune risposte che non sempre conviene fornire, se si vuole mantenere lo status quo. Meglio anestetizzare i cervelli della massa tramite programmi pre-confezionati,in grado di soddisfare la curiosità,ma tenendola,contemporaneamente,a bada.E non é quello che,più o meno,accade anche oggi? Distopia realistica di rara potenza evocativa. Più banalmente, se volete, un capolavoro. L'ennesimo di Bradbury
 
29 Agosto 2011, 12:22:05Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Questo romanzo può senza dubbio definirsi il capolavoro della fantascienza distopica: Ray Bradbury, ignorando le suggestioni di facili scenari post-atomici o post-catastrofici, si "limita" a spingere alle più estreme conseguenze l'irrazionale ed innaturale tendenza all'isolamento dell'uomo moderno.
Per certi versi sembra quasi che Bradbury abbia la sfera di cristallo perchè la civiltà alienata di persone massificate che non fanno altro che parlare senza avere nulla da dire realmente ricorda in maniera inquietante la società dei nostri giorni in cui si celebra il trionfo della comunicazione e la gente, tra social networks ed sms, finisce per isolarsi sempre più in se stessa, preferendo dialogare in modo spesso vuoto con chi è lontano piuttosto che stringere rapporti veri con chi ha vicino.
Ma la vera novità di Bradbury, quello che rende davvero odiosa ed unica la sua distopia, scostandosi dalle pur facili analogie con il mondo di oggi, è il modo in cui la "sua" civiltà futura approccia alla cultura ed al mezzo principe della sua trasmissione, ovvero il libro: i libri sono banditi e distrutti perchè portatori di idee spesso inconciliabili, di difficile interpretazione e quindi forieri di infelicità.
Il pensiero lacera l'uomo, lo rende infelice e quindi è preferibile non pensare: il tempo libero diventa quindi terreno fertile per intrattenimenti "a senso unico" come la TV e per spettacoli di dubbia moralità, tutto purchè l'uomo sia liberato dal pesante fardello del libero pensiero.
Ma il romanzo di Bradbury non si ferma a questo: l'impulso dell'uomo a conoscere ed a ragionare è insopprimbile e qualsiasi società che tenti di soffocare questo impulso è destinata alla rovina ed alla pazzia. Attraverso l'esperienza del protagonista Montag, quindi, l'autore analizza in modo unico ed intelligente questo impulso, facendoci vivere una avventura amara e crudele, ma anche illuminante che oggi, fortunatamente, possiamo ancora considerare una distopia.
Per me questo è un vero capolavoro non solo della fantascienza ma della letteratura in genere, peccato solo la traduzione che rende l'avvio della lettura un po' faticoso.
 
30 Maggio 2011, 17:19:59Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.50
Vecchia lettura...riporto il voto che misi al libro dopo averlo letto.

Testo stupendo. Bradbury ispirato ed "allucinogeno", poetico e visionario.
Peccato che alcuni passaggi risultino un po' troppo lenti e pesanti.
Per me è superiore a "Cronache Marziane".
 
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