11 Febbraio 2013, 00:58:15Commento scritto da hulk
Voto: 8.00

Condivido il giudizio di Max, ma vorrei anche aggiungere che forse il primo racconto (i fantasmi della radura) e' qualcosa di piu' di una verosimile progressione nella follia da parte di un gruppo di naufraghi spaziali.
Ovvero mi sembra anche una potente allegoria su quelle forze e condizioni che fanno dell'uomo un "condizionato" la cui proprieta' di se' ed autonomia, forse, sono piu' illusorie delle fiamme che prendono vita al crepuscolo.
E' uno dei racconti brevi che ho apprezzato di piu' negli urania antichi.
 
23 Giugno 2009, 21:39:01Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Antologia senza un vero e proprio filo conduttore: ogni racconto è slegato dagli altri per autore, ambientazione e trama e questo fatto, molto probabilmente, ha fatto si che anzichè esservi una presentazione unica del libro (come avviene di solito per gli urania), si è scelto invece di scrivere qualche riga introduttiva prima di ogni racconto.
Premesso che non ho letto il racconto "Gli schiavi di Gree" perchè ho intenzione di leggerlo assieme agli altri racconti di C.C MacCapp che condividono la stessa ambientazione, devo dire che la principale caratteristica di questa antologia è la brevità dei racconti.
Il racconto eponimo "I fantasmi della radura" narra della surreale esperienza di un gruppo di giornalisti superstiti di un ammutinamento, lasciati a cavarsela su un pianeta apparentemente disabitato. Il clima onirico e febbricitante, il progredire della pazzia degli sventurati protagonisti e soprattutto le inspiegabili e surreali allucinazioni cui sono soggetti durante la notte rendono questo racconto introduttivo davvero inquietante e meritevole della lettura.
Assolutamente scialbo e piatto mi è sembrato invece il racconto "Le furie" di Fred Saberhagen, senza dubbio il peggiore della raccolta, mentre gli ultimi due sono certamente i migliori.
De "Il vicino" di Robert Silverberg, curiosa storia di un odio tra vicini troppo vicini, conservavo ancora vividissimo il ricordo della prima lettura avvenuta anni fa: difficile dimenticare la situazione paradossale in cui si trovano a vivere i due anziani protagonisti e ancor più difficile dimenticare l'immagine della torre che svetta nel cielo ad oscurare parte del paesagio.
L'ultimo racconto "Il mistero della colonia fallita" di Jack Sharkey inizia con una atmosfera prettamente tipica dell'horror sovrannaturale, ma l'impesabile soluzione del mistero, che giunge come una specie di fucilata nel convulso finale, è davvero tutta fantacientifica e frutta al racconto la palma di migliore dell'antologia.
Non ci sono capolavori imperdibili, ma ben tre racconti su cinque si leggono in fretta e rimangono impressi per cui vale la pena prendere il libro dallo scaffale.
 
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