Leggibilissima trilogia di Clarke dedicata, rispettivamente, alla conquista della Luna, alla messa in servizio dei satelliti (vera fissa dello scrittore inglese) e all'esplorazione di Giove. Tutti i racconti hanno una vena di ironia sotterranea piuttosto amara; nessuno di essi raggiunge grandi vertici lirici, ma messi insieme rendono partecipi di quello che potrebbe essere la vita quotidiana dell'uomo, con tutte le sue piccolezze, nell'esplorazione dello spazio. La scrittura รจ apparentemente semplice (pessima la traduzione dei termini scientifici, quasi sempre erronea) ma riesce, come quasi sempre in Clarke, a evitare la pesante tecnofreddezza che affligge suoi epigoni tipo Benford. Molto forte il colpo di scena finale (ma un'avvisaglia c'era stata poche pagine prima) dell'ultimo racconto. |