29 Giugno 2023, 14:20:50Commento scritto da Free Will
Voto: 9.50
Enoch Wallace, il protagonista, porta il nome di due personaggi biblici: un figlio di Caino, il cui nome, Enoch, significa sacrificio, ed un patriarca, padre di Matusalemme e nonno di Noè, vissuto per ben 365 anni ed in realtà mai morto, ma richiamato da Dio, e quindi destinatario della rivelazione dei misteri divini.
Il nostro Enoch è costretto ad affrontare un sacrificio (appunto) estremo che non consiste nella morte, ma al contrario in una vita quasi eterna e rinunciataria, a difesa di qualcosa di ben più grande di lui, del nostro stesso pianeta, e che racchiude l'intera galassia.
Enoch è solo in questa sua lunga esistenza, ma in realtà è circondato da innumerevoli amici sparsi nell'universo; molti vengono a trovarlo, alcuni gli lasciano doni, preziosi, utili, inutili, divertenti, simbolici, misteriosi. Dai suoi amici Enoch apprende molti segreti dell'universo e sulla vita in tutte le sue forme e manifestazioni.
Sembra che non accada nulla, dall'inizio alla fine, e che dobbiamo rimanere ad osservare la vita di questo guardiano, sempre uguale ogni giorno che passa. In realtà succede moltissimo, anzi proprio tutto perché il destino del protagonista è quello di salvare l'umanità, la Terra e, perché no, l'intera galassia. Non solo con l'aiuto dei suoi amici alieni, ma anche con la complicità di terrestri curiosi e intelligenti e soprattutto grazie all'intervento di una persona speciale: una ragazza fragile nella sua disabilità e vittima dell'ignoranza altrui, che manifesta il potere di guarire le ali di una farfalla e, proprio come una farfalla, volare verso le stelle a diffondere il messaggio di pace.

Dal punto di vista letterario, il romanzo è scritto magnificamente e racchiude una grande poesia. Dal punto di vista delle visioni fantascientifiche, senza neppure parlare delle creature e dei popoli galattici descritti, basta un piccolo dettaglio: in una pausa del suo lavoro, il protagonista si dedica ad un gioco con una specie di Play Station o Wii e questo è veramente stupefacente, considerando che il libro è stato scritto vari decenni prima che i videogiochi, non solo fossero inventati, ma persino immaginati.
 
29 Giugno 2023, 13:22:45Commento scritto da slan
Voto: 7.50
Uno splendido romanzo permeato da un costante senso di profonda solitudine; incredibilmente umano nonostante il carattere alieno della vicenda.
Anche se la trama spesso scade al livello dei film di intrattenimento la profondità dei sentimenti riesce sempre a stupire.
In alcuni punti appare un po' banale e noioso ma la semplicità della trama non va a scapito del valore dell'opera nel suo insieme.
Non si può poi negare che in diversi momenti riesca anche a commuovere.
Strano ed imperdibile.
 
30 Agosto 2012, 18:07:56Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
Simak è eccezionale. Più lo leggo e più lo amo.
Romanzo scritto in maniera eccezionale, molto evocativo, delicato e d'atmosfera, quando leggo Simak il luogo in cui mi trovo si trasforma inevitabilmente in un antico salone di una tenuta di campagna con un enorme camino.
Al di là dei riferimenti alla guerra fredda e di alcuni aspetti dell'animo umano che Simak mette in evidenza, ciò che il romanzo mi lascia è qualcosa che avevo già prima di leggerlo: la consapevolezza che se da un lato l'essere umano può cambiare dall'altro abbiamo l'umanità che invece non cambierà mai.
Servirebbe una motivazione talmente forte ed eccessiva, come quella immaginata da Simak (la possibiltà di avere accesso alle vie della galassia, di un effettivo salto di vita grazie a splendide tecnologia, la promessa di una vita possibile e desiderabile per tutti), da sembrare puramente utopistica o assolutamente improbabile.
 
26 Novembre 2011, 13:11:07Commento scritto da PabloE
Voto: 8.00

Un uomo che occupa una posizione intermedia fra la Terra e il resto della galassia, che non può schierarsi né per l'una né per l'altra, un uomo che non invecchia in una società che va avanti senza di lui. Enoch, che rimane isolato dal resto del mondo, ma che del mondo detiene le chiavi.
Un uomo solo, nella sua fortezza inespugnabile, con centinaia di oggetti provenienti da ogni parte della galassia, con la possibilità di conoscere le razze dell'universo, che però sente l'irresistibile richiamo della natura terrestre, dell'altro uomo.

Una storia ingenua, fin troppo ottimista, datata, con la paura atomica tipica della guerra fredda, eppure umana, sentimentale senza falsi sentimentalismi. Questa è la forza del romanzo: ti fa penetrare nel mondo malinconico di Enoch, ti fa vivere la sua solitudine, ti fa pensare a quale sarebbe la scelta migliore per la Terra e che alla fine ti fa "dire addio a tutte le cose, all'amore e ai sogni."
 
16 Luglio 2011, 18:45:36Commento scritto da wawawa
Voto: 7.00
poetico e non palloso, un complimento visto che solitamente mi piace l'azione e qui proprio non c'è. Impossibile non immedesimarsi nel protagonista e sopratutto nei suoi pensieri.
 
09 Gennaio 2007, 09:39:25Commento scritto da nemesis
Voto: 7.50
Bellissimo romanzo, sinceramente non tanto per la storia, quanto per l'atmosfera.
Mentre lo tieni in mano, questo volume ti strasmette tutti i sentimenti del protagonista (e dell'autore!?), le sue angosce e speranze, un senso di profonda solitudine, di vuoto assoluto, il forte rifiuto e disprezzo per la guerra.
Tutto questo arriva senza riferimenti espliciti, se non alzi gli occhi dal libro potresti giurare di vivere al tempo della guerra fredda.
Molto piacevole.
 
28 Aprile 2006, 15:00:09Commento scritto da francibass
Voto: 8.50
Grande romanzo: ancora una volta la semplicità della trama non va a scapito dell'opera nel suo insieme quando l'autore è in grado di approfondire i temi umani e sociali. Le cineserie stilistiche vengono ignorate per dare risalto all'uomo, fragile e solitario, alla ricerca della sua collocazione in un universo incomprensibile. Il risultato complessivo è grande letteratura, anche al di fuori del genere che ci è caro. Se la storia in se stessa può farci sembrare di vedere un b-movie degli anni '60, la sensibilità introspettiva e la prosa lirica di Simak danno risalto a sentimenti che non ci possono essere alieni: la paura dell'ignoto, l'orrore per la guerra, il bisogno di amore e di amicizia, seppure nella particolare luce del bizzarro protagonista. Mi ha ricordato il miglior Sturgeon.
 
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