18 Settembre 2015, 23:20:39Commento scritto da astrologo
Voto: 6.50
I fantasmi non uccidono. Chi l'ha detto? Un racconto horror che merita la sufficienza piena (non è fantascienza) da solo salva il libro intero.
 
12 Giugno 2010, 08:08:54Commento scritto da cat
Voto: 8.00
Lettura gradevole. Racconti che presentano una loro originalità anche se il tema trattato è uno dei più frequentati della SF.
 
17 Ottobre 2009, 22:04:50Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Pregevole antologia che, senza troppi fronzoli, presenta in modo lucido e disincantato diversi esempi di "incontri ravvicinati", non necessariamente con razze extraterrestri.
Si parte con il bizzarro e "lovecraftiano" tentativo di invasione narrato ne "La bambina sostituita" di Jonathan Burke e con il curioso e inspiegabile "esperimento" de "La chiocciola sotto il viadotto" di Richard Wilson, pregevole per la sua atmosfera, brevità e soprattuto per la sconvolgente spiegazione finale.
E se il racconto successivo di Philip E. High, "Genio relativo" non è proprio nulla di speciale i due successivi "Baxbr" di Evelin E. Smith e "Non aveva l'..." di Theorodre Sturgeon sono molto gradevoli, ironici ed originali. Il primo dei due racconta di come a volte l'uomo possa essere talmente assorbito dalle proprie passioni da non riuscire ad accorgersi di cosa gli accade introno, mentre l'altro ci fa capire con una stroia piacevole e bizzarra che non sempre gli extraterrestri con cui veniamo a contatto sono quello che sembrano e che non sempre possiamo aspettarci che abbiano una risposta a tutti i nostri problemi, anzi.
Il penultimo racconto, "Gli emigranti dal volto azzurro", di Henry Slesar, merita, a mio avviso, la palma di migliore dell'antologia, ricordandoci in un modo originale, ma anche pittoresco, romantico ed ironico, che spesso i nostri rapporti con il "vicinato" non sono sempre dei migliori e che nonostante la buona volontà, la nostra ospitalità lascia molto a desiderare, minata alla base da una profonda xenofobia.
L'ultimo racconto, "Dalle due alle tre e mezzo", da cui Thole ha ricavato l'inquietante copertina del volume, rappresenta un brevissimo excursus nell'ambito del sovrannaturale che, in una antologia così ricca, non aggiunge nulla, ma neppure guasta.
Nessun capolavoro, ma tutti racconti di buonissima fattura.
 
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