02 Marzo 2020, 01:00:46Commento scritto da adso
Voto: 10.00
Romanzo dell’orrore? Di formazione? Soprannaturale? Credo che in questo caso l’attribuzione ad un genere piuttosto che ad un altro costituisca un’azione semplicemente superflua, dato l’ampio respiro della storia.
La consueta capacità di King di descrivere a tutto tondo i personaggi consente di entrare immediatamente in sintonia con ognuno di essi, condividendone, di volta in volta, emozioni e sensazioni.
Questo è possibile grazie alle descrizioni dettagliate di situazioni, ambienti e i continui dialoghi che, lungi dall’ appesantire la narrazione, la rendono appassionante e coinvolgente.
Il confronto con la creatura (mostro?extraterrestre?) porta ognuno dei ragazzi a fronteggiare le proprie paure che assumono, a seconda del vissuto di ciascuno, forme diverse.
Il punto focale del romanzo sta nel passaggio dall’ adolescenza all’ età adulta che ogni personaggio affronta in maniera del tutto personale, anche se il fatto di stare in gruppo avrà un’ incidenza fondamentale nell’ esito dello scontro finale.
Non voglio, ovviamente, svelare la conclusione, ma King sembra suggerire che l’unico antidoto a traumi di una certa entità non possa che essere l’oblio.
Per me un capolavoro in senso lato
W IL RE!
 
26 Giugno 2013, 13:30:13Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 7.00
Cavalcata terrificante, sia per gli incubi dipinti in continuazione dall'autore, sia per la lunghezza davvero estrema. Alla fine sono riuscito comunque a sopportare il tedio in virtù dell'ottima caratterizzazione (solo Mike e Stan rimangono un po' abbozzati), e della sempre valida prosa di King: cosa non accaduta ne "L'ombra dello scorpione" tanto per fare un esempio. Il libro ha dei buchi logici mica male: ad esempio, non si capisce come mai It possa avere vissut milioni di anni senza problemi per poi farsi mettere nel sacco da 7 ragazzini qualsiasi; oppure, se questi hanno poteri così potenti, ma proprio tutti contemporaneamente in un cittadina nel Maine dovevano vivere?? Questo lo sanno tutti: tuttavia, la forza evocativa sparsa a piene mani da King li fa passare in secondo piano, specie grazie alla descrizione-elegia dell'infanzia molto kinghiana, che alla fine diventa il pezzo forte del libro (non trascurabile anche la solita condanna della violenza contro le donne, tema onnipresente nell'autore del Main). A scapito, per fortuna e una volta tanto, degli effetti speciali, che invece non sono gran che e risultano quasi un pretesto per narrare di temi più universali. Sufficienza piena. Appassionante.
 
27 Ottobre 2008, 19:41:31Commento scritto da maxpullo
Voto: 10.00
La vera forza di questo libro non è tanto nel potere evocativo degli incubi qui materializzati dal grande King, che sono diventati archetipi dell'horror moderno, ma sta piuttosto nella capacità che ha avuto l'autore di riuscire a narrare magistralmente una storia sempre in perfetto equilibrio tra horror e fantascienza, tra presente e passato, senza mai annoiare il lettore, conducendo la narrazione su due diversi piani temporali che convergono verso un'unica conclusione.
Nonostante il tremendo alieno in grado di celare la sua identità dietro i peggiori incubi di chi lo guarda, il libro colpisce più per la sua "poesia" che per i brividi che riesce a suscitare: la terribile prova che dovranno affrontare i ragazzi di Derry, il fantastico meraviglioso viaggio che li traghetterà dall'infanzia al mondo degli adulti sono i veri protagonisti della storia e costituiscono il vero sale di tutta la vicenda. King è stato davvero un maestro nel raccontare le ansie, le angosce e le paure dei ragazzi di fronte al mistero di It e molte scene sono davvero commoventi.
Alcune sequenze e immagini poi sono da antologia dell'horror: il clown con i denti aguzzi in agguato nell'ombra, le fotografie che si animano, la seduta che rivela la vera essenza del nemico, la discesa nelle fogne alla caccia del mostro... brani di una potenza evocativa fantastica che il film è riuscito a rendere solo in parte.
Per me è da sempre uno dei capolavori di Stephen King e nella mia libreria figura senza alcun problema accanto ai libri del grande Lovecraft.
 
18 Febbraio 2008, 20:20:10Commento scritto da Nemesis8719
Voto: 10.00
Uno dei migliori libri di Stephen King.
 
03 Febbraio 2007, 17:25:32Commento scritto da Darkyo
Voto: 5.00
Definito a furor di popolo come il "capolavoro assoluto" del Re, io mi permetto umilmente di dissentire e di bollarlo con un 5. Una mole immensa di pagine, la quasi totalità, ahimé, assolutamente inutili e "orribilmente" ripetitive e noiose; per tacere di un finale assolutamente... boh?!?
Adoro invece le vicende ambientate nel passato, con i protagonisti da giovanissimi: episodi ricchi di suspance, genialità orrorifica (forse la più terrificante dello scrittore) e di Amicizia (il tema preferito dell'autore, ciò di cui sa scrivere meglio). Ma non bastano a salvare il resto...
 
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