30 Dicembre 2017, 20:30:01Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Come tutti i libri di Vandel letti sinora, anche questo "Gli uomini del passato" è riuscito a tenermi compagnia e ad avvincermi quanto basta per meritare una valutazione positiva.
L'idea di base è simile a quella della famosa "capsula del tempo" solo che, in questo caso, il messaggio spedito ai posteri è rappresentato dall'equipaggio dell'astronave "Photojet", la quale, a causa degli effetti relativistici della contrazione temporale quando si viaggia a velocità prossime a quelle della luce, ritorna sulla Terra nel lontano futuro, trovando una società assolutamente cambiata rispetto alla partenza e basata su una singolare forma di schiavitù.
Vandel, come sempre, si dimostra un abile narratore e soprattutto dimostra una fantasia molto vivida sebbene sempre contenuta nell'alveo del "verosimile" e mai troppo a briglie sciolte: la distopia che ci propone, infatti, è basata su precise radici biologiche e scientifiche e finisce per essere accettata senza troppa sospensione dell'incredulità.
L'unico difetto del romanzo è il finale che è un po' tirato via, in pratica tutto va esattamente come dovrebbe andare senza troppi sforzi di fantasia ed il colpo di scena finale appare terribilmente fiacco.
Certamente un buon libro, ma tra quelli di Vandel letti sinora, è quello forse più deludente, proprio per il finale.
 
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