04 Novembre 2019, 16:40:38Commento scritto da Sherdan
Voto: 8.00

Difficile dare un giudizio al romanzo se lo si colloca nel genere "fantascienza", perché qui, tranne il protagonista scrittore di narrativa fantascientifica per l'appunto, di elementi classici del genere non ce ne sono. Ho visto che all'estero sia uscito anche un seguito, inedito in Italia, e magari lì qualche spiegazione "fantascientifica" potrebbe saltarne fuori...ma per quanto riguarda il presente romanzo, siamo davanti ad una classicissima visita all'Inferno (dantesco) con gli occhi di uno smaliziato uomo contemporaneo, scrittore per l'appunto, ma privo di qualità peculiari. La prosa asciutta tranne qualche punto poco chiaro (forse una traduzione un poco incerta ?), i personaggi delineati con sufficienza senza prolissi approfondimenti e il susseguirsi di eventi incalzanti, non provocano nessuna stanchezza nella lettura e quasi sembra di leggere un P.J. Farmer senza le classiche "impennate" disturbanti. Ma il romanzo ha comunque un fondo "disturbante", un dubbio che attraversa tutta la vicenda tormentando protagonista e lettore...un luogo simile può davvero esistere in questa o in un'altra realtà e avere un simile, atroce, scopo ? Domanda grande e assoluta che sembra fuori dalla portata di un romanzo senza pretese, ma gli autori l'affrontano con il viaggio "iniziatico" del protagonista e, seppure con una spolveratina di razionalità "teologica", danno una risposta, forse semplice, ma pur sempre una risposta a cui aggrapparsi in un universo di dolore e follia.  
 
13 Settembre 2007, 11:51:04Commento scritto da waferdi
Voto: 7.00
Non andateci anche se qualcuno vi ci manda.
L'inferno di Niven-Pournelle è molto simile a quello di Dante, anche se questo ha un accompagnatore molto diverso dal Virgilio di scolastica memoria, forse significa che la redenzione è possibile anche nei casi più disperati?
w.
 
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