31 Agosto 2008, 23:41:18Commento scritto da Helena_Velena
Voto: 9.00
Strano il fato di Micheal Crichton,
Ignorato completamente dai puristi & uraniofili di SF, forse perche’ troppo legato a Jurassic Park, e quindi all’idea di una narrativa per bambini, di scarsa qualita’ ed ultracommerciale.
Al contrario invece, si tratta di un autore che, alla luce dei trend di mercato, potrebbe, se non fosse per l’alto numero di suoi lavori da cui sono stati tratti films, perfino apparire incomprensibile il perche’ di tanto successo di massa, e quindi, sempre in termini di purismo SF, “mainstream” etichetta ritenuta decisamente anathemica.
Al contrario Chrichton e’ un puro scrittore di SF, e per la proecisione di HARD SCIENCE FICTION.
Il suo punto forte sono infatti le descrizioni tecniche dettagliatissime, che non scendono mai nel technobabble perche’ sono frutto di ricerca seria e approfondita, e che quindi possono essere lette come un saggio vero e proprio sull’argomento di volta in volta trattato. Ed in effetti anche questo romanzo, scritto nella forma di un dossier storico/documentativo, risulta appunto affascinante in questa chiave di lettura. Splendida a tal porposito ad esempio la bibliografia finale, completamente inventata ma assolutamente verosimile, dettagliatissima bibliografia finale dei testi e articoli che “!sarebbero stati consultati” per preparare il dossier in questione.
Al di la’ di qualche leggerissima incongruenza, o meglio “leggerezza” nella logica degli avvenimenti, il libro, il primo scritto da Crichton col suo vero nome e quindi risalente al 1969, becne situi in quel periodo I fatit narrati, e’ di un’attualita’ sconcertante, e soprattutto non fa una piega sotto il profilo “tecnico & tecnologico” dimostrando in pieno le capacita’ specificamente Sf, e quindi anche si anticipazione tecnologica dell’autore. Oltre a cio’ la componente puramente “Speculative Ficion” e’ anche molto elevanta, trattandosi inm essenza di un lavoro senza trama e senza svolgimednto alcuno. Narra sostanzialmentee  di un gruppo di scie4nziati rinchiusi in un bunker sotterraneo inaccessibile, a far ricerche per debellare un virus, appunto il “ceppo Andromeda”. Eppure, come nel caso dei grandi autori, l’assenza di trama non inficia il fascino e il piacere dell’immersione nella narrazione. Si tratta di un vero e proprio page turner, in cui e’ difficile bloccarsi nella lettura, men che meno annoiarsi.
In sostanza un grande libro, da cui va cancellata quella autocensurante definizione di “techno-thriller”, ma che rientra nella pura fantascienza, che e’ appunto, in inglese NARRATIVA SCIENTIFICA,  sopratutto opera di un grande autore, che andrebbe affrontato con piu’ apertura mentale e meno prevenzioni settarie.
 
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