19 Aprile 2011, 10:17:55Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 3.50
Pubblicato nel '55, questo romanzo è invecchiato davvero male. Non giova, tra le altre cose, una traduzione davvero pessima.
La storia avrebbe potuto avere risvolti interessanti invece la narrazione procede piatta e, spesso, confusa (ma questo è imputabile alla traduzione), anche l'aspetto sociologico/psicologico che l'impianto della storia fa presumere è poco piu che accennato.
Lo stesso vale per il tema del lungo viaggio....lontano anni luce dalle finezze Heinleiniane (a cui fa riferimento la nota introduttiva).
Anzi, il "lungo viaggio" in realtà non c’è… “un anno di tempo avvertito, 4 anni di tempo reale”, scrive l’autore.
Non esiste azione chiara o consequenzialità logica, niente riesce a vivere di vita propria, sono fin troppo evidenti le forzature che l'autore impone implacabilmente, tanto ai personaggi ed ai fatti quanto al lettore, pur di portare la narrazione là dove desidera.
La delusione è ancora maggiore forse a causa della nota introduttiva al romanzo: si parla di lavoro importantissimo per il passaggio dalla SF classica a quella sociologica, si accosta l’autore e la sua opera a giganti quali Simak (ed il suo "time and again"), Dick, Heinlein (“Universo”), Williamson, Sturgeon (“cristalli sognanti”), Pohl…. Insomma si crea un’aspettativa enorme !
Anche il finale è forzato e non entusiasmante.
 
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