20 Aprile 2018, 10:54:22Commento scritto da and
Voto: 6.00
Space opera avventurosa classica, che più classica non si può.
Può piacere, personalmente mi annoia.
 
04 Luglio 2012, 19:48:27Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 7.00
Edmond Hamilton è certamente il tipo di autore che piace a me. Propone una space opera avventurosa (filone tra i miei preferiti) molto schietta e sufficentemente asciutta, l'attenzione principale è rivolta all'azione, al colpo di scena ed all'infusione di massicce dosi di "sense of wonder".
Un lato della sua scrittura mi ricorda tantissimo un'altra autrice, che poi è sua moglie, ovvero Leigh Brackett: marito e moglie riescono a dipingere scenari cosmici, paesaggi astrali, nebulose e pianeti, stelle ed ammassi stellari in maniera eccezionale, come pochi (davvero pochi) altri sanno fare.


- Il lupo dei cieli
Ero gia rimasto a bocca aperta davanti ai paesaggi de "La legge dei Vardda" ed ho ritrovato parte di quella meraviglia in questo "The weapon from beyond".
Hamilton, in questo romanzo, dà un sottotitolo ad ogni capitolo ed in ogni capitolo si introduce un elemento di sorpresa o qualcosa di "meraviglioso" o, per finire, una grande scena di azione. Questo rende la lettura estremamente avvincente e rapida.
Gran bel romanzo, non vedo l'ora di gustarne il seguito.  
(8)

-Pianeta perduto
Sarà un caso se in questo romanzo scritto nel 1967 si narra di un congegno chiamato LIBERO VIAGGIO che permette agli esseri umani (e non solo) di
viaggiare istantaneamente in ogni punto dell'universo... ma solo con la mente, abbandonando a terra il proprio corpo inanimato ed inerme ?

Questo romanzo procede sulla falsa riga del precedente "The weapon from beyond" ma rispetto al suo predecessore ha qualcosa in meno: meno mistero e meno stupore. Ed una trama più semplice e meno intrigante.
Resta comunque un buon romanzo, una bella space opera avventurosa, ben scritta e mai noiosa.
(7)


-Le stelle del silenzio  
Con questo romanzo si chiude il ciclo del lupo dei cieli. Chane si ritroverà faccia a faccia con i Ranroi (i suoi nemici) e ritorna su Varna. Con i suoi Mercs dovrà recuperare "I soli che cantano" (uno tra i più belli gioielli della galassia) rubati dai Quajars, una misteriosa e sconosciuta razza di esteti-sadici.
Ancora una volta una mirabolante avventura, lettura veloce e trama incalzante, puro intrattenimento senza nessuna pretesa.
(7)
 
21 Novembre 2011, 21:08:43Commento scritto da Gundam70
Voto: 7.00
Buon romanzo di fantascienza d'azione, il personaggio di Morgan Chane e' un po' rude e tutto muscoli con poco cervello. La mente del gruppo e' l'italianissimo Dilullo di Brindisi, vecchio mercenario che con giuste leve muove il nostro protagonista principale.
Narrazione un po' vintage. Si abusa di paroloni come laser e paralizzatori, giusto per ricordare che non e' un western ma un libro di fantascienza.
 
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