Completato e pubblicato nel 1954 sull'impianto di due racconti risalenti a 30 anni prima (1920, 1921), questo romanzo va affrontato come un brillante esempio di paleo-fantascienza (alla stregua di Verne o Wells). La trama è lineare e ben costruita, la narrazione veloce e appassionante, lo stile vivace. A fronte di un tema che potremmo definire arcaico (la lotta di uomini regrediti allo stato primitivo contro insetti giganti), ci sono idee che per i tempi in cui il romanzo è stato concepito appaiono stupefacenti e anticipatrici: il processo di terraformazione, lo sfruttamento economico di risorse uniche. Per l'epoca in cui è stato iniziato, il realismo antropologico dei personaggi non è meno sorprendente. Letto con lo spirito giusto, è un capolavoro. |