22 Ottobre 2021, 18:18:01Commento scritto da capricorno52
Voto: 7.00
Il seguito di un “Piccolo Popolo”,  pur ambientato a poche settimane dal processo che ha stabilito che sono creature senzienti, si svolge cambiando radicalmente la base della trama ed i sentimenti di molti personaggi ,” i nemici “ di ieri  dei Fuzzy diventano “gli “alleati” di oggi.
Il racconto s’ incentra sul contrasto fra due modi di comportamento , quello giocoso e spensierato dei piccoli pelosi e quello degli umani.
Piper prende spunto da questo contrasto per far riflettere sulla condizione umana, a contatto con i Tuttopelo ci si rende conto quanto sia contorta la personalità umana e questo induce molti personaggi ad rivedere da un altro punto di vista le proprie azioni, riacquisendo i tratti migliori della propria umanità.
Dal punto di vista della trama poche novità, la maggior parte concentrate sulla revisione profonda degli aspetti giuridici e legislativi planetari atti a considerare i Tuttopelo una componente senziente da inserire a pieno titolo nella comunità umana e nel processo d’indipendenza del pianeta, e cosi’ anche tramite l’impegno di parecchi sostenitori i Tuttopelo che rischiavano di estinguersi in tempi brevi possono contare sui “Grandi” per il futuro.
Libro pur inferiore al primo, mancano la novità, il mistero e la tensione della trama, sostituite da un contesto di realpolitik, è di buon livello per lo stile narrativo e per gli insegnamenti morali impliciti, finale a lieto fine dal sapore zuccheroso.
 
27 Maggio 2012, 08:56:48Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.50
Si rimane inizialmente un po' smarriti di fronte a questo seguito che, ambientato poche settimane dopo la fine del primo romanzo, sembra narrare eventi avanti di secoli: spiazzante anche il repentino "cambio di registro" nel comportamento di alcuni protagonisti; ma quando i "cattivi" si scoprono meno cattivi di quanto pensassimo ed iniziano a collaborare con i "buoni", allora ci si accorge che la storia che si sta leggendo ci vuole insegnare qualcosa.
Piper, infatti, prende spunto dalle sue innocenti e pelose creature per evidenziare e mettere sotto analisi gli aspetti meno "nobili" dell'animo umano; dal contrasto tra i due canoni di comportamento è l'uomo ad uscirne malconcio a causa dei suoi vizi, della sua avidità e della sua incapacità di mantenere, nell'età adulta, la sanità mentale che aveva da bambino; di fronte a lui ci sono i Tuttopelo, eterni bambini capaci di cattive azioni solo quando sono li uomini stessi a suggerirgliele.
Sembra quasi che Piper ci inviti a riflettere sul fatto che i Tuttopelo sono una sorta di specchio della condizione umana: guardando la nostra immagine riflessa ci accorgiamo delle nostre brutture e, se non siamo proprio del tutto marci, questa constatazione da il via ad un ravvedimento generale e profondo: i Tuttopelo sono quindi non solo buffe creaturine senza peccato ed eternamente gioiose, ma sono anche l'esempio attraverso cui riconquistare quella sanità mentale che si è perduta dietro i falsi problemi della vita.
Al di là di queste considerazioni la vicenda è abbastanza scarna; Piper ci descrive per sommi capi i problemi legali, polici ed economici di un pianeta che ha appena acquistato la sua indipendenza e che si trova a fronteggiare una razza di "fratelli maggiori", non sempre spinti da nobili ideali: il lietissimo fine che risolve tutte, ma proprio tutte, le questioni, sembra un po' artefatto e zuccheroso, ma è forse anche quello più adatto a questo genere di storia ed il libro rimane comunque molto buono.
 
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