06 Agosto 2010, 14:23:50Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
L'horror come deve essere, in tutte le sue sfaccettature e senza mai scadere nello splatter o nel disgustoso come troppo spesso accade di recente. Ci sono mostri e demoni, ma l'orrore, più che da questi, scaturisce dalle situazioni alluncinanti e dalle vicende vissute dai protagonisti che si trovano improvvisamente di fronte all'ignoto.
I racconti sono tutti di ottima qualità con qualche punta di eccellenza, viste anche le firme illustri che compongono la raccolta.
Si apre subito alla grande perchè "L'altra Celia" di Sturgeon e "Il morbo di chissà chi" di Slesar sono due racconti ottimi: il primo per l'atmosfera di orrore e sospensione che avvolge il terribile mistero dell'esistenza e delle attività di "Celia", il secondo per il magistrale colpo di scena finale che chiude la vicenda della scoperta del morbo misterioso e del suo tremendo decorso.
Molto affascinante anche il racconto successivo, "La sedia umana" ad opera di uno sconosciuto autore giapponese: anche qui dobbiamo ammirare l'efficacia del colpo di scena finale e la genialità della trovata delle lettere.
Il racconto successivo "I piccoli uomini verdi di Mayaya" di Lawlor è forse un po' troppo scontato, ma riesce comunque a mettere i brividi perchè utilizza in modo intelligente il terribile mito del "piccolo popolo" e l'umana paura per quello che non si riesce a vedere.
Con "L'antenato", siglato da Lovecraft e Derleth (ma assai più probabilmente solo da quest'ultimo), abbiamo un abominevole esempio di "regressione" con lo sfortunato protagonista che, a caccia di ricordi antecedenti la sua stessa nascita, finirà per trasformasi in un inatteso "antenato" del genere umano.
Il racconto successivo "Con questi regali" rappresenta, invece, l'interessante ed originale modo in cui il bravissimo Henry Kuttner, ripropone il tema dell'uomo che vende la sua anima al diavolo. Come sempre l'incauto finirà per pagare caro il suo patto, ma questa volta è davvero stupefacente il modo in cui ciò avviene.
Con "Il divoratore di cadaveri" un appannato Robert Bloch tenta di omaggiare il suo maestro Lovecraft, producendo un raconto che da un lato si propone come un ipotetico "seguito" de "Il modello di Pickman" del grande visionario di Providence, dall'altro riecheggia (senza molta originalità) storie come "La dichiarazione di Randolph Carter" (la discesa nella cripta), "La paura in agguato" e "L'estraneo" (l'orrenda degenerazione del protagonista).
Tutto da leggere e da gustare l'ultimo racconto di un Derleth particolarmente ispirato che si produce in una sensazionale "reprise" dei celebri racconti di Lovecraft "La città senza nome" e "Il richiamo di Chtulhu"; l'unica pecca del racconto è paradossalmente quella di essere troppo breve: era lo spunto ideale per un romanzo ma il finale brusco non gli rende giustizia e ne abbassa il valore.
Semplicemente spaventosa la copertina di Bruce Pennington che merita un encomio.

L'altra Celia - 9
Il morbo di chissà chi - 8,5
La sedia umana - 8
I piccoli uomini verdi di Mayaya - 6,5
L'antenato - 7
Con questi regali - 8
Il divoratore di cadaveri - 6,5
Il custode della chiave - 7

Copertina 9
 
02 Giugno 2008, 16:10:53Commento scritto da lonewalker
Voto: 9.00
Decisamente una piccola raccolta di racconti selezionati con maestria. Mi hanno colpito tutti ma Vi consiglio "L'altra Celia" del mio Sturgeon e "la sedia di carne" di un giapponese sconosciuto ma molto, molto originale. Gli altri si difendono specie "il divoratore di cadaveri" di Bloch e l'immancabile racconto del ciclo di Cthulhu di Derleth...mi stavo dimenticando un pezzo scritto a due mani da Lovecratf che da il suo tocco finale ad un volume molto, molto bello.
 
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