19 Maggio 2016, 13:09:13Commento scritto da and
Voto: 8.00
Il primo libro di Dick che leggo, e devo dire che mi è piaciuto parecchio.
Differisce notevolmente dal film Blade Runner, sicuramente è meno curata l'atmosfera, ma sono presenti alcuni temi come il Mercerismo e lo sterminio degli animali che nella pellicola non si trovavano.
Bello, anche se il film rimane sicuramente superiore.
 
13 Giugno 2015, 08:55:36Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.50
Sinceramente di recensire Dick non me la sento proprio.... come spiegare le sensazioni, le emozioni, le realtà/matrioska che riesce a creare, quella realtà illusoria che non lascia alcuna certezza, quei meccanismi capaci di cambiare per sempre la percezione che lo stesso lettore (per lo meno io) ha della realtà, quel mix di cultura alta e cultura pop unite nel tentativo di ridefinire e rimodellare il genere "SF"....

... semplicemente geniale, assolutamente da leggere!!!

Voto: 8,5
 
09 Novembre 2011, 12:57:36Commento scritto da PabloE
Voto: 9.00

Il titolo originale fornisce l'interrogativo intorno al quale si svolge il processo di maturazione di Rick Deckard: "gli androidi sognano pecore elettriche?" è questa la domanda che inizia a porsi il cacciatore sulla propria preda.

Ma cos'è in fondo che lo differenzia da essa? Dick ci fornisce fin da subito l'elemento in questione costruendoci attorno tutto un mondo, tutta una storia e perfino un secondo personaggio principale che permettesse di mettere in risalto quella strana capacità che ha l'uomo di provare i sentimenti di un altro uomo, di un altro animale ed in buona sostanza di un qualunque altro essere vivente e che risponde al nome di empatia.

Chi non la prova deve essere un essere artificiale e proprio in virtù di questa affermazione verso metà libro ci si ritrova catapultati insieme a Deckard a dubitare della realtà, caratteristica direi peculiare di Dick e senza dubbio per me la più affascinante.

Uomini e androidi sono separati da un sottile confine valicabile in entrambi i sensi, non esistono Bene e Male, non esistono poveri androidi buoni soggiogati dalla cattiveria umana, non esistono "vere" religioni su cui fare affidamento, non esiste neanche la possibilità di veder risorgere la Terra dalle proprie ceneri. C'è solo la vita.
 
25 Marzo 2011, 17:31:20Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
E' inutile dire che il romanzo di Dick non ha nulla a che vedere con il film di Ridley Scott: mentre "Bladerunner", infatti, è un film lento e sonnacchioso, il romanzo si presenta agile e scoppiettante nonchè pieno di sfumature e sottintesi che obiettivamente era impossibile riuscire a rendere sul grande schermo.
Il vero argomento di questo libro non è nè l'intelligenza artificiale e nè l'ennesima riflessione sull'eterno conflitto tra l'uomo e ciò che gli è irrimediabilmente diverso; entrambi questi elementi, infatti, sebbene presenti, rappresentano solo una minima parte di quello che, a mio avviso, era il vero messaggio dell'autore e cioè la limpida e indiscutibile analisi di ciò che distingue l'uomo dagli altri predatori e cioè l'empatia.
Come capita di sovente nella gran parte dei romanzi di Dick, alla lettura della storia in se, stavolta insolitamente ricca di azione, si accompagna una serie di riflessioni che finiscono per avvincere e conquistare forse più di quanto non faccia ciò che si sta effettivamente leggendo.
L'evoluzione dei sentimenti del cacciatore e delle sue prede, infatti, non sono mai banali e le sottili riflessioni sull'empatia e sulla possibilità di riuscire a comprendere l'altro risultano talmente affascinanti ed originali che non si può fare a meno di leggere il libro tutto d'un fiato e, dopo la lettura, continuare a pensarci.
Gli androidi di Dick escono fuori come figure molto meno ideali e poetiche di quanto non faccia lo smielato film di Scott e dovendo stabilire chi sia la vera vittima e chi il vero carnefice, ci si accorgerà che i ruoli proposti dall'autore sono tutt'altro che scontati e che, come sempre, quello che conta al termine della lettura, non è tanto l'aver compreso il messaggio costruito, impacchettato dall'autore e consegnato al lettore come verità assoluta, quanto piuttosto l'aver intrapreso un viaggio letterario in grado di cambiare la tua visione del mondo e dei rapporti tra l'uomo e le altre creature, naturali o artificiali che siano.
Un capolavoro assoluto.
 
23 Agosto 2010, 21:56:10Commento scritto da slan
Voto: 10.00
Capolavoro: il film sbiadisce fino a diventare in bianco e nero (e in effetti lo è perchè il Rick Deckhard di Scott sembra più un detective anni 40 rispetto al Post-Atomico personaggio Dickiano) a confronto con il testo originale... Forse del film, il personaggio veramente riuscito, è Roy che nel libro effettivamente non emerge affatto... Ma come si può non dare 10 a questo romanzo così fragile e incoerente? questo romanzo che è lo specchio esatto di quello che racconta: l'incosapevolezza con la quale ogni creatura si aggrappa alla vita! fantastico...
 
25 Aprile 2009, 09:50:21Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 5.50
Mortalmente noioso e mal scritto.
 
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