29 Luglio 2023, 14:10:13Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.50
Romanzo post-apocalittico, descrive attraverso le vicissitudini di due coppie londinesi, i cui ruoli all'interno delle coppie cambieranno più volte durante il romanzo, un futuro in cui il livello di radiazione solare diminuisce tanto da far calare un inverno perpetuo nell'emisfero nord del pianeta, costringendo una parte della popolazione, quella più fortunata, quella che potrà permetterselo, a fuggire verso i climi più caldi dell'Africa, dando il via ad un rovesciamento dei ruoli. L'Africa diventa politicamente dominante portando a un'ironica situazione post colonialista in cui i camerieri bianchi si inchinano davanti ai padroni neri a Lagos.
Il romanzo è diviso in tre parti ben distinte e separate tra loro. Nella prima vediamo due coppie della media borghesia londinese alle prese con la loro vita quotidiana negli anni 60 del secolo scorso, con i loro problemi di coppia e di lavoro che fanno casualmente conoscenza e che senza rendersene conto, giorno dopo giorno, finiscono nella tragedia climatica da cui il titolo. Questa prima parte mi è assai piaciuta perchè la catastrofe alle porte non è descritta a livello globale e generale ma solo ed esclusivamente filtrata attraverso gli occhi dei quattro personaggi principali che da comuni cittadini, sono portati prima all'incredulità, poi alla negazione e sono fondamentalmente più presi dai loro problemi sentimentali che da quello che gli sta succedendo intorno.
Tutto ciò, letto oggi, alla luce della catastrofe ambientale, stavolta vera e incontrovertibile in cui stiamo precipitando a un che di profetico e istruttivo sul comportamento del genere Umano.
La seconda parte vede l'arrivo in Nigeria, da profughi in fuga, di tre dei quattro personaggi principali ed il loro tentativo di integrazione in una società, quella Africana che ha un fortissimo impeto di rivalsa verso gli ex colonizzatori caduti in disgrazia. Anche questa parte centrale è illuminante e interessante da leggere. La legge del contrappasso è spietata, i bianchi sono costretti a tutta la trafila delle umiliazioni di cui una volta erano i perpetuatori. Le donne devono ricorrere alla prostituzione per sopravvivere mentre gli uomini si devono adattare ai lavori più umili e degradanti.
La terza parte, il ritorno in una Londra ghiacciata e coperta dalle nevi, di tre dei quattro personaggi che li si ritrovano dopo varie peripezie grazie ad una spedizione esplorativa coloniale africana è la meno riuscita, la più debole. I comportamenti dei personaggi e la conclusione sono particolarmente poco verosimili e in qualche modo rovinano un romanzo sino a quel punto più che buono.
In definitiva la lettura è stata comunque piacevole e non mi sono pentito del ripescaggio, nonostante il romanzo non sia invecchiato particolarmente bene. Il linguaggio e il modo di approcciare le dinamiche interraziali da parte dell'autore, lette oggi paino non appropriate, politicamente scorrette, ma sono d'altronde frutto dei tempi in cui il romanzo è stato scritto. Curioso il fatto che già mi era successo con altri romanzi scritti nelle stesso periodo da autori anglofoni, i continui riferimenti agli alcolici, ma quanto bevevano gli inglesi negli anni sessanta?
 
15 Settembre 2015, 16:59:38Commento scritto da massimo
Voto: 7.00
Concordo appieno al commento di Maxpullo.
Aggiungo, che il romanzo di "fantascientifico" ha poco, se non lo sfondo della glaciazione dell'emisfero australe che fa da sfondo all'inversione dei ruoli tra bianchi e neri, condendo il tutto con una liason amoreuse.
Ma è un romanzo di SF?
 
25 Aprile 2012, 18:18:55Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Più che un romanzo di SF catasftrofica questo libro sembra piuttosto un romanzo sentimentale sullo sfondo di un evento epocale che viene appena sfiorato.
I personaggi sono tagliati con l'accetta ed il protagonista in meno di duecento pagine batte tutti i record di mancanza di amor proprio: abbandonato prima dalla moglie e poi dall'amante sempre a favore dello stesso uomo, insiste non solo ad essergli amico ed a fargli favori, ma si imbarca in avventure sconosolanti pur di inseguire i suoi perduti amori.
E mentre il "mondo" (o è solo l'Inghilterra?) si appresta a vivere il dramma di una nuova glaciazione per effetto di un abbassamento della "radiazione solare" i quattro protagonisti di questo insolito "quadrato sentimentale" sembrano disinteressarsi del tutto del futuro e delle sue incertezze per concentrarsi piuttosto sul loro patetico teatrino amoroso, fatto di rinunce, funghe improvvise, delusioni e mancanza di rispetto dei semtimenti altrui.
Eppure non riesco davvero a bocciare questo romanzo, in primis perchè è scritto molto bene ed ha un grandissimo grado di intrattenimento, in secondo luogo perchè, sebbene le descrizioni del fenomeno siano piuttosto carenti, non mancano interessanti riflessioni, anche se appena abbozzate, sui nuovi equilibri mondiali e sulla sempre aperta questione razziale tra bianchi e neri. E' interessante cioè osservare ed immaginare come potrebbe essere una società multirazziale a ruoli invertiti, con i neri ad occupare la classe dirigente ed i bianchi relegati alle posizioni più umili della scala sociale, in qualità di servi, maggiordomi, autisti e "prostitute".
Insomma, sorvolando sulla delusione provocata dalle altissime aspettative, direi che questo può essere definito un buon libro, sicuramente un gradino più su di "Morte dell'erba", ma infinitamente inferiore a "Una ruga sulla Terra", tanto per limitarsi ai romanzi di Christopher.
La valutazione è di conseguenza.
 
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