29 Dicembre 2011, 09:22:26Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
La storia raccontata da questo romanzo è piuttosto semplice e lineare, a tratti scontata, fatto questo piuttosto inconsueto per un libro di Dick al punto che ci si ritrova a dubitare che l'abbia scritto davvero lui (personalmente senza il nome in copertina lo avrei attribuito piuttosto a Silverberg).
Tutto scorre sui binari della fantascienza distopica più classica e, nonostante l'apparente intreccio dovuto ai frequenti salti temporali (con relativi paradossi e riflessioni sul libero arbitrio), manca quel pizzico di follia e di imprevedibilità che è da sempre il tratto distintivo dei romanzi dell'autore. E mancano del tutto quelle riflessioni sulla realtà delle cose cui Dick ci ha abituato.
Insomma, questo libro può esser quasi definito come una sorta di "anomalia" all'interno della sua produzione, un romanzo divertente, scorrevole e godibilissimo, ma che manca di quel certo "non-so-cosa" che contraddistingue la gran parte dei suoi capolavori.
E' buono e merita la lettura, ma forse un lettore che non sia un fan di Dick può paradossalmente apprezzarlo più di chi lo ama.
 
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